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Corea del Nord: Paese discarica?
La Corea del Nord sta per diventare vera e propria discarica. Dopo aver chiesto la carne a rischio mucca pazza, il regime di Pyongyang si è offerto per accogliere materiale radioattivo.
di Redazione
Carne infetta e scorie nucleari. La Corea del Nord, affetta da una carestia che dura ormai da sette anni, sta per diventare vera e propria discarica del pianeta. Dopo aver chiesto la carne a rischio mucca pazza, il regime di Pyongyang si è offerto per accogliere materiale radioattivo.
Ieri Pyongyang ha chiesto alla Germania almeno la metà dei 400.000 capi di bestiame già destinati al macello perché “a rischio mucca pazza”. La proposta, girata a Berlino dall’agenzia umanitaria tedesca Cap Anamur, ha suscitato clamore nei media internazionali, interrogativi etici e pareri controversi.
Secondo alcuni osservatori, inviare derrate alimentari non sicure a paesi del Sud del mondo è il trionfo del cinismo. Ma distruggere partite di carne sicura, che ha superato il test BSE, solo perché non consumata, è uno spreco, “un insulto alla Provvidenza” ribattono alcuni missionari. Secondo Manfred Haertl, presidente della Federazione dei macellai tedeschi, in Germania almeno 200.000 capi che hanno superato il test BSE sono destinati all’abbattimento e all’incenerimento a causa del crollo dei consumi di carne bovina (80% in meno rispetto al consumo medio nazionale).
La questione si sposta sul piano delle eccedenze alimentari: tonnellate di carne confezionata, garantita da certificati sanitari dell’Unione Europea, rischia di essere inutilizzata e distrutta perché impossibile da commercializzare, data la sfiducia dei consumatori occidentali.
In questo caso, dicono a Fides operatori del mondo della cooperazione internazionale, si pone il problema di finanziare stoccaggio e consegna delle derrate a paesi del Terzo Mondo. Alcuni hanno ipotizzato un coinvolgimento della rete di trasporto e distribuzione logistica del Programma Alimentare Mondiale dell’Onu (Pam).
In un colloquio con Fides, Francesco Luna, portavoce del Pam per i media italiani, afferma che “al Pam non è pervenuta nessuna richiesta ufficiale”. “La politica del Pam per il trasporto di aiuti alimentari, quando già esiste un accordo bilaterale tra due paesi – spiega Luna – deve soddisfare tre condizioni: gli alimenti devono esser dotati di una rigida certificazione medico sanitaria, emessa dal paese donatore; il governo del paese ricevente deve assumersi la responsabilità di accettare la merce; l’operazione deve avere totale copertura finanziaria”. Il portavoce ricorda che il Pam distribuisce grano, soia e alimenti non deperibili, e solo in casi sporadici ha trattato merce deperibile. Luna esclude in modo categorico che il Pam possa prestarsi a trasportare partite di carne a rischio.
Per la carne bovina che ha superato il test BSE le prime due condizioni sono soddisfatte. Resta il problema della copertura finanziaria, che spesso ha penalizzato il trasferimento di eccedenze alimentari dai paesi ricchi al Sud del mondo.
Ma non è tutto. Per risollevarsi dalla grave carestia, il governo della Nord Corea sta negoziando con Taiwan il trasferimento di scorie nucleari in patria, nonostante le obiezioni sollevate da Pechino e Seoul. Taipei deve sbarazzarsi di 200.000 barili di scorie radioattive che Pyongyang sembra voler accettare, incassando 220 milioni di dollari per l’operazione. Le scorie saranno sistemate nelle miniere abbandonate della provincia di Hwanghae del Nord, vicina alla capitale nordocoreana, e a meno di 100 chilometri da Seoul.
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