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La Puglia cura gli irregolari

Via libera alla nuova legge sull'immigrazione voluta dal centrosinistra

di Francesco Dente

Via libera del Consiglio regionale della Puglia alla nuova legge sull’immigrazione. Con il voto contrario del centrodestra e l’astensione dell’Udc, la maggioranza di centrosinistra dell’assemblea ha approvato il disegno di legge sulle “Norme per l’accoglienza, la convivenza civile e l’integrazione degli immigrati in Puglia”.

Assistenza sanitaria
La novità più importante riguarda gli interventi per garantire le cure sanitarie indifferibili e urgenti agli stranieri, irregolari e non. In materia di diritto alla salute si stabilisce, infatti, che «le aziende sanitarie sono tenute a rendere concretamente fruibili per i cittadini stranieri non iscritti al servizio sanitario regionale, anche con opportuni progetti di informazione, di educazione alla salute e utilizzando i mediatori culturali, tutte le prestazioni previste». Il provvedimento ha come destinatari i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea e gli apolidi in regola con le disposizioni sull’ingresso ed il soggiorno nel territorio nazionale. Sono previsti, interventi specifici anche in favore di cittadini stranieri comunque dimoranti sul territorio regionale, dei cittadini stranieri titolari di permesso di soggiorno per richiesta di asilo, ‘status’ di rifugiato, protezione sussidiaria o ragioni umanitarie e dei cittadini neocomunitari, quando non destinatari di forme di tutela più favorevoli.

Punti di forza
I punti di forza della legge, secondo l’assessore alle Politiche sociali Elena Gentile, sono dati dalla istituzione della consulta regionale per l’integrazione degli immigrati, dall’avvio dell’osservatorio regionale per l’immigrazione, incardinato nel sistema dell’osservatorio regionale politiche sociali; dalla disciplina dei servizi di mediazione culturale e interculturale; dalle norme in materia di assistenza sanitaria, di istruzione e formazione professionale, di inserimento lavorativo, di inserimento lavorativo, interventi abitativi, di assistenza per le vittime di tratta, violenza e schiavitù e contro la discriminazione; dall’impegno per la Regione e gli enti locali competenti di disporre misure integrate plurisezionali. «Con questa legge – ha osservato il Presidente della Regione, Nichi Vendola – cambia lo sguardo sull’immigrazione, nel senso che diventa una risorsa che dobbiamo accogliere, eliminando la tendenza a criminalizzare i poveri che è un tema che purtroppo ritorna nella società. Questa è una bella pagina per la storia di questa Regione».

Il dibattito
Secondo la minoranza di centro destra, la nuova legge è un contenitore vuoto in quanto, afferma il capogruppo del Pdl, Rocco Palese, è una legge che fissa «principi già contemplati dalla costituzione e dalla leggi dello stato, quindi a rischio incostituzionalità, soprattutto relativamente all’articolo 18, in cui si parla di accoglienza e asilo ai rifugiati». L’opposizione, tuttavia, non ha si è dichiarata contraria sulle questioni di principio: ha votato infatti in favore dell’articolo sui principi generali e le finalità, sulle norme relative alle misure per le vittime di tratta, violenza e schiavitù, sulle misure contro la discriminazione, sull’istituzione della conferenza regionale sull’immigrazione e del registro delle associazioni degli immigrati e si è astenuta sugli articoli contenenti norme sull’integrazione culturale.

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