Famiglia

25,4 milioni per le “sezioni primavera”

Risorse e linee guida per l'accoglienza dei bimbi da 24 a 36 mesi in un dossier pubblicato su governo.it

di Benedetta Verrini

Il ministero dell’Istruzione, della università e della ricerca mette a disposizione per l’anno scolastico 2009/2010 la somma di 19 milioni di euro; il Dipartimento delle politiche per la famiglia 5 milioni di euro e il Ministero del Lavoro, della salute e delle Politiche Sociali 1,4 milioni di euro.

E’ l’impegno economico sbloccato dal governo per l’anno scolastico 2009-2010 e illustrato in un ampio dossier pubblicato sul sito del governo.

Alla base dell’iniziativa sta l’Accordo definito dalla Conferenza unificata (Stato-Regioni e Autonomie locali) il 29 ottobre scorso, in cui è stata trovata l’intesa tra Governo e regioni per la prosecuzione delle sezioni primavera – rivolte ai bambini di età compresa tra i 2 e i 3 anni.

L’accordo prevede che ciascuna Regione concorra al funzionamento delle sezioni primavera con un proprio contributo finanziario che viene quantificato in sede di definizione dell’intesa regionale. In caso di mancata sottoscrizione dell’intesa regionale, la programmazione e la gestione del servizio è rimessa alla esclusiva competenza dell’Ufficio scolastico regionale. Anche i Comuni concorrono al funzionamento delle sezioni primavera con proprio apporto di risorse strumentali e umane e di servizi autonomamente definito.

I contributi finanziari sono erogati dagli Uffici scolastici regionali alle sezioni primavera nei limiti delle risorse disponibili, in proporzione alla durata oraria del servizio e alla quantità di bambini frequentanti.

Con l’Intesa viene riattivato il Gruppo paritetico nazionale, quale cabina di regia del progetto, con funzioni di raccordo e coordinamento. Il Gruppo potrà avvalersi delle competenze tecniche e scientifiche messe a disposizione dai diversi partner istituzionali, per lo svolgimento delle funzioni di propria competenza, per la valutazione e la messa a regime dell’esperienza realizzata, così da poterne individuare criteri.

In sede regionale, viene istituito dalle intese regionali il Tavolo tecnico di valutazione e confronto, con finalità di indirizzo e verifica e di predisposizione di eventuali iniziative di supporto all’esperienza.

In sede locale, il Comune è riconosciuto come soggetto “regolatore” della nuova offerta educativa, nel quadro della programmazione e normazione regionale. 

info: www.governo.it


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