Non profit

Carlin Petrini: Coraggio, il futuro è dalla nostra

Il "papà" di Slow Food

di Redazione

«Tenete duro, sta arrivando il tempo giusto. Essere contadini oggi deve essere motivo di orgoglio». Carlin Petrin, il profeta della nuova agricoltura, fondatore di Slow Food e deus ex machina di Terra Madre, la festa mondiale dei contadini che si tiene ogni due anni, è battagliero ma ottimista.
Vita: Cosa la fa ben sperare?
Carlin Petrini: La lotta di oggi è fra altri contadini e le multinazionali ed è una lotta che ha umiliato i contadini. Ma il mondo per sopravvivere ha bisogno di un nuovo umanesimo e questo passerà dai contadini! L’agroecologia che si insegna oggi all’università di Berkeley dove la vanno a imparare? Dai vecchi contadini. È necessario un dialogo fra saperi tradizionali e scienze applicate. E poi c’è la chance dell’Expo.
Vita: Quella del 2015?
Petrini: Certo. Dovrà portare soluzioni. Milano è stata un’economia agricola tra le più prospere. Non possiamo «nutrire il pianeta», come è scritto nel logo, se non iniziamo dal nutrire Milano. L’agricoltura di prossimità è una delle risposte alla crisi.

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