Welfare

Regolarizzare la badante: non si torna indietro

di Redazione

Cosa succede se un datore di lavoro che ha avviato la regolarizzazione della badante cambia idea?

La risposta è da cercare nella circolare 0006466 del 29 ottobre 2009 del ministero dell’Interno. La circolare distingue due diversi casi: il ripensamento, e quindi la rinuncia all’instaurazione del rapporto di lavoro, e la rinuncia per forza maggiore (morte della persona da assistere).
Nel primo caso il datore di lavoro che ha presentato la domanda di regolarizzazione del lavoratore extracomunitario dovrà completare l’intero iter previsto, compreso il versamento di 500 euro, la firma presso lo Sportello Unico del contratto di soggiorno e l’obbligo di assunzione. Soltanto dopo aver effettuato l’intera procedura potrà interrompere il rapporto di lavoro, rispettando la normativa sul rapporto di lavoro domestico. Nei casi, invece, in cui la rinuncia è legata a casi di forza maggiore, al momento della convocazione per la firma del contratto potrà subentrare un familiare del defunto per modificare il rapporto di lavoro (da badante a colf); se non fosse possibile il subentro, l’extracomunitario riceverà comunque un permesso di soggiorno per attesa occupazione.
Di contro, la rinuncia alla dichiarazione di emersione da parte del datore che ha presentato l’istanza di regolarizzazione ha come conseguenza l’archiviazione del procedimento (quindi la mancata regolarizzazione dell’extracomunitario) oltre all’applicazione delle sanzioni previste per il datore dall’articolo 1 ter comma 8 e 9 della legge 102/2009.

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