Famiglia

“La Ue deve investire di più”

Lo afferma la vice presidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli. "Oggi solo il 7,7% della spesa sociale è destinato alle politiche minorili"

di Redazione

 

“In Europa solo il 7,7% della spesa sociale viene destinato alla famiglia e alle politiche a sostegno dei minori, è necessario un impegno maggiore delle Istituzioni. La Commissione ha dichiarato il 2010 Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale, ma ha investito appena 17milioni di euro. Con l’entrata in vigore il 1 dicembre del Trattato di Lisbona, finalmente i diritti dei minori avranno una base giuridica e l’Unione europea potrà fare di più anche dal punto di vista delle risorse”. Lo ha dichiarato il vice presidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli nel corso della presentazione del dossier ‘La condizione dei minori in Italia e in Europa, tra eccesso di benessere e nuove forme di povertà’ svoltasi questa mattina a Roma presso la sala delle Bandiere del Parlamento europeo.

  “A 20 anni dalla firma della Carta dei diritti del fanciullo”, ha continuato Angelilli, “nuove forme di povertà convivono nella società del benessere, entrambe le situazioni pongono al centro della riflessione il disagio minorile. Il 24% dei minori in Italia sono a rischio povertà rispetto ad una media europea del 19%, siamo preceduti solamente da Ungheria e Polonia. Il 13,6% della popolazione italiana è a rischio povertà, ma la percentuale sale al 27% per le famiglie con tre o più figli e raggiunge il 39% nel Mezzogiorno”.

“Il disagio dei minori non riguarda solo aspetti ‘materiali'”, ha sottolineato la vice presidente del Parlamento europeo, “accanto a queste dati emergono le problematiche legate alla società del benessere. I numeri legati al disagio psicologico e ai disturbi del comportamento infantile sono in aumento: depressione, ipocondria, bullismo, disturbi alimentari. In Europa si stima che tra il 10 e il 20% dei minori soffre di disturbi psicologici e comportamentali: La depressione sta diventando un’emergenza sociale e nei minori si manifesta maggiormente nella fascia di età compresa tra 12 e 17 anni, in Italia poi 9000 persone presentano disturbi dell’alimentazione nella fascia di età tra 12 e 25.anni”.
 


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