Politica

Il Governo pone la fiducia

Il voto finale è atteso per domani. WWF: stralciare la norma

di Redazione

Il governo ha posto la fiducia alla Camera sul decreto legge salva infrazioni Ue.

Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito.

Il decreto, che tra l’altro pone le basi per l’affidamento ai privati del servizio idrico e prevede anche la diminuzione dell’azionista pubblico nelle ex municipalizzate, scade il 24 novembre.

Il voto di fiducia è atteso per domani.

Intanto sulla questione interviene anche il WWF. «Il provvedimento in discussione oggi alla Camera arriva in un momento molto delicato ed estremamente vulnerabile per le capacità dello Stato di pianificare, controllare e gestire la risorsa idrica», scrive in una nota l’associaizone. «Per il WWF l’acqua è un bene comune e prezioso che va difeso mentre il suo destino è oggi affidato all’approvazione alla Camera dell’Art.15 del DL 135/09 che se dovesse passare rischia di non accontentare nessuno, né chi è per la “ripubblicizzazione” della gestione , né chi è per la “liberalizzazione”, e rimette in discussione anche le società che hanno già avviato, da almeno due anni, la gestione della risorsa idrica secondo le leggi vigenti».

Per il WWF «invocare nel provvedimento in discussione oggi l’obbligo comunitario è inoltre un falso problema, visto che permane saldo, nel diritto e nell’esperienza comunitaria, l’istituto dell’ in house providing , ovvero, quel complesso di strutture che svolgono attività di pubblica amministrazione, sia l’esercizio della funzione organizzativa dei pubblici poteri».

«Con questo provvedimento gli Enti locali italiani saranno liberi di scegliere le forme di gestione dei “servizi pubblici ambientali” purché essi ricorrano esclusivamente a società private selezionate mediante gara o all’affidamento a società pubblico/private, con la presenza del partner privato scelto con gara che abbia una quota di partecipazione non al di sotto del 40% e i compiti operativi connessi con la gestione del servizio o a società quotate. Si sono affermate le società miste definendo il tetto alla partecipazione pubblica al 30%».

Il WWF denuncia che «sono ben altri gli obblighi, non solo comunitari, e le esigenze a cui l’Italia dovrebbe dar seriamente seguito e che sono il presupposto per garantire una gestione adeguata dell’acqua, a partire dall’urgente, necessità di istituire le Autorità di distretto, ovvero, ampi ambiti territoriali per pianificare e gestire l’uso dell’acqua ma anche tutte le altrettanto urgenti politiche di difesa del suolo».

 

 

 


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