Mondo

Amnesty rinnova l’appello mondiale

L’associazione ricorre al diritto internazionale sul caso del campo Casilino 700

di Lorenzo Alvaro

In relazione alla nota diffusa giovedì 12 novembre, dall’Ufficio stampa del sindaco di Roma Gianni Alemanno circa lo sgombero forzato del campo “Casilino 700” e la relativa azione di Amnesty International, l’organizzazione per i diritti umani precisa che ha apprezzato la sollecitudine con cui il sindaco Alemanno ha voluto prendere contatti con l’associazione, a poche ore dalla diffusione dell’appello mondiale relativo allo sgombero forzato del campo. Nel corso della telefonata, lo stesso sindaco ha ammesso di non conoscere la norma del diritto internazionale che prevede una notifica di ogni sgombero, che possa consentire di ricorrere a un giudice per sospendere l’esecuzione del provvedimento.
Riguardo alle fonti su cui basa la propria ricerca, Amnesty International agisce da quasi 50 anni in modo serio, rigoroso e indipendente, attraverso missioni sul campo. In particolare, una missione di  aveva visitato il campo Casilino 700 a settembre, incontrando in quell’occasione anche l’assessore alle Politiche sociali, Sveva Belviso.
L’insieme delle informazioni che Amnesty International ha ricevuto riguardo lo sgombero forzato del campo indica che i residenti non hanno ricevuto notifica formale dello sgombero e che, ad oggi, è stata offerta una sistemazione alternativa temporanea solo a donne e bambini.
Amnesty non ha ricevuto informazioni da altre fonti che smentiscano questa ricostruzione dell’accaduto.
Per questo, rimane valido l’appello mondiale lanciato ieri: l’organizzazione continua a chiedere il rispetto del diritto a un alloggio adeguato per tutti i membri delle famiglie sgomberate e un risarcimento per i beni personali andati distrutti nel corso dello sgombero. Queste richieste, indirizzate al sindaco e al prefetto di Roma, si basano su numerosi trattati internazionali sui
diritti umani di cui l’Italia e’ stato parte e dunque obbligata a rispettarne le disposizioni.
Apprezzando la proposta del sindaco Alemanno di favorire un incontro con il prefetto di Roma, Amnesty rimane convinta della necessità di tutelare i diritti umani delle persone rom, vittime in
questi anni di violazioni dei diritti umani, compresi sgomberi forzati e auspica che questa necessità sia condivisa anche dal Comune di Roma.


 


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