Non profit

In Italia 826mila volontari

Lo rivela una ricerca presentata dal Centro nazionale per il volontariato. Le odv invece sono oltre 21mila

di Redazione

Sono più di 21.000 le organizzazioni di volontariato (il 51,3% è riconosciuto, il 47% non lo è). Mentre le attività delle associazioni rientrano principalmente nel settore sociale e assistenziale (31%), seguito da sanità (28,5%) e cultura (13,5%). Concludono la classifica la protezione civile (10,2%) e l’ambiente (4,3%).

Questi dati sono stati presentati stamani in occasione del convegno internazionale “Il Volontariato in Europa: la ricerca come strumento per scegliere” (organizzato a Lucca dal dal Centro nazionale per il volontariato in collaborazione con la Regione Toscana, CSVnet, Cesvot e Fondazione Volontariato e Partecipazione).

Complessivamente i volontari attivi nelle organizzazioni italiane sono poco meno di 1 milione, di cui il 54,4% sono uomini e il 45,6% donne. Più in generale, le risorse umane del terzo settore equivalgono a 868.000 persone così suddivise: 826.000 volontari, 12.000 impiegati, 13.000 collaboratori, 7.000 religiosi, 9.000 volontari in servizio civile. L’età dei volontari comprende un po’ tutte le fasce di età, ed è così dussivisa: fra 30 e 54 anni (41,1%), sotto i 29 anni (22,1%). Tra 55 e 64 anni (23,3%). Hanno più di 64 anni il 13,5% dei volontari.

La ricerca in questione è stata realizzata dal Centro nazionale per il volontariato in collaborazione con il Coordinamento nazionale dei centri di servizio per il volontariato (Csvnet) e altre organizzazioni nazionali. All’inizio del 2010 saranno pubblicati i dati comparati di tutti i paesi europei, che metteranno a confronto le informazioni raccolte in questi ultimi 3 anni.

Da questa analisi emerge che nei paesi dove esiste questo una legge ad hoc, come in Italia, è affermato il valore della gratuità e della partecipazione. In Belgio, ad esempio, la legge sul volontariato (datata 3 luglio 2005) sottolinea che le attività sono volte esclusivamente al benessere della società. In Spagna, la legge (15 gennaio 1996) ha lo scopo di promuovere la partecipazione dei cittadini e programmi di interesse generale. In Gran Bretagna, invece, non c’è alcuna legge di settore ma la libertà di associazione è riconosciuta; fra i criteri che le organizzazioni devono possedere per essere considerate nelle attività di volontariato ci sono l’indipendenza, il non profit, l’autonomia, l’interesse pubblico.

Dalla ricerca emerge inoltre che, con o senza leggi ad hoc, il volontariato è comunque un’attività diffusa e consolidata in Europa. Se in Italia i volontari sono circa 826.000, in Lituania, invece, rappresentano il 3% della popolazione (soprattutto in sanità); in Belgio i volontari sarebbero un milione e mezzo (il 17% della popolazione); nella Repubblica Ceca circa un milione (10% della popolazione). In Francia, invece, i volontari sarebbe 11 milioni (18%), in Spagna circa il 2,8% della popolazione e in Polonia il 4%.

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