Sostenibilità

Qui Finlandia, dove il freddo non è più polare

Io, testimone del clima che cambia

di Redazione

Le temperature arrivano a -30 soltanto pochissimi giorni all’anno. Piogge invece della neve anche a dicembre. Sbalzi di temperatura frenetici nel corso della giornata. Laghi spariti e trombe d’aria. Un giornalista documentarista racconta È il 15 luglio 2009: nella regione del Koillismaa, le terre del Nord-Est della Finlandia, un forte abbassamento della temperatura provoca una nevicata notturna che lascia sul terreno ben 18 centimetri di neve. È un momento cruciale per la vita di piante, tutte in fiore, e per gli animali, soprattutto i tetraonidi (cedroni, forcelli, pernici bianche, francolini di monte) e i passeriformi che hanno i piccoli ancora nel nido. Il calo della temperatura è stato di 16 gradi in meno di 6 ore. Il danno di questo colpo di freddo per molte specie è stato sicuramente grande.
Allo stesso tempo per tutto il mese di settembre la temperatura non è mai scesa di notte sotto lo zero e per molte settimane brevi acquazzoni si sono alternati a cieli sereni con temperature che sfioravano i 20 gradi, fatto questo mai accaduto a memoria d’uomo. Nei primi giorni di ottobre le piante del mirtillo rosso erano in fiore, cosa che ha lasciato sbalorditi i botanici finlandesi. A memoria d’uomo, dicevo. Infatti in questa regione del Sud della Lapponia esiste, nel parco nazionale di Oulanka, una stazione meteo che rileva le temperature giornaliere della zona dal 1902.
Negli anni passati, parlo del decennio 1980-1990, avevo avuto modo di leggere i dati che si riferiscono alle temperature registrate nel parco. Saltava subito agli occhi una costante che si ripeteva mese dopo mese. La temperatura raggiungeva il suo picco (sui 20-22 gradi di massima, di media) nel periodo tra la fine di giugno e la metà di luglio, per poi cominciare a scendere costantemente fino a raggiungere lo zero termico nelle notti dei primi giorni di settembre, e quindi precipitare verso abissi di freddo tra la fine di gennaio e la fine di febbraio (fino a -40 e oltre).
Dal momento che frequento questa zona della Finlandia da 25 anni posso dire di essere testimone oculare dei cambiamenti climatici di queste aree dell’Europa del Nord, a ridosso del Circolo polare artico. I cambiamenti li ho osservati a partire dal 1993-4 e si sono manifestati in due modi: le temperature minime sono risalite di molto e ormai sono rarissimi i giorni invernali in cui la temperatura scende sotto i -30. Riguardando i dati della stazione meteo del parco di Oulanka è evidente questo “riscaldamento”. Mentre, fino alla metà degli anni 70, erano state registrate temperature di -50 (in gennaio e febbraio anche se per pochissimi giorni): questo tipo di freddo veramente polare o artico oggi è scomparso. I -30 oggi si verificano per pochissimi giorni all’anno, tutti concentrati tra la metà di febbraio e i primi di marzo (si sono per così dire spostati in avanti), e di contro si assiste a giornate invernali in cui la temperatura sale sopra lo zero e piove. È piovuto il 31 dicembre del 2004, cosa che non era mai accaduta, sempre a memoria d’uomo. Così nel gennaio del 2005 e 2006. E ormai piove spessissimo nel Sud della Finlandia durante i mesi di dicembre e gennaio.
Un Natale con la neve a Helsinki è oggi un evento: era la normalità fino a relativamente pochi anni fa. Sciare di fondo in Finlandia è diventato un “problema” nel Sud del Paese, impensabile a detta di tutti e, ancora una volta, a memoria d’uomo.
La seconda caratteristica dei cambiamenti climatici (da 6 anni riporto nei miei diari le temperature in diversi momenti della giornata, nei lunghi periodi che trascorro lassù) è l’oscillazione frenetica delle temperature nel corso di 24-36 ore. Può succedere in tutti i mesi dell’anno. Sempre nel mio diario ho segnato decine e decine di casi in cui la temperatura, anche in 6-7 ore, è risalita di 15 e anche 26 gradi. Il caso più eclatante a cui ho assistito si è verificato alla fine di marzo del 2007, quando la temperatura è risalita da -20 della mezzanotte a +6 delle 8 di mattina.
Sbalzi fortissimi che sicuramente influiscono sulla crescita a singhiozzo di alberi e piante e sulla riproduzione della fauna, dagli insetti ai carnivori predatori. Ricordo ancora l’estate del 2006 come la più secca mai vista in Finlandia, con l’allerta incendi nel Sud. I 187mila e passa laghi (tutti poco profondi) si erano ritirati di decine di metri, alcuni tra i più piccoli si erano prosciugati. Nella zona del Nord-Est saltò completamente la fruttificazione del mirtillo nero. L’anno successivo è stato caratterizzato da piogge torrenziali e da tempeste di vento, veri e propri uragani, trombe d’aria e cicloni che non avevano nulla da spartire con le caratteristiche climatiche della zona. E che sono diventati comuni e dannosi.


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