Cultura

Momenti da cogliere e da rispettare

Suggerimenti per fare foto come le vorreste

di Enrico Mascheroni

In gennaio ho trascorso una settimana in Israele al seguito dei clowns della Missione sorriso che si recavano in visita a orfanotrofi, ospedali e scuole. Un?esperienza ricca di emozioni legate alla situazione drammatica di questi due popoli che sembra non avere vie di uscita. Ho visitato Betlemme sotto il coprifuoco, e quindi completamente deserta e irreale. Toccante la visita all?ospedale universitario di Hadassah a Gerusalemme. Questo ospedale, all?avanguardia in fatto di tecnologia, è aperto a tutti. Ebrei e palestinesi convivono nelle stesse camere. Passata l?iniziale diffidenza, mi raccontava il primario, la mamma palestinese si prende cura del bambino ebreo quando sua mamma è assente e viceversa. Bastano questi piccoli miracoli a tenere viva la speranza. (E.M.) Fotografi invisibili ma non furbi Spesso si dice che «un bravo fotoreporter deve sapere rendersi invisibile». Cosa ne pensi? Ci sono dei mezzi tecnici che si possono usare per fare foto senza essere notati più di tanto? Lo ritieni corretto? Tanto tempo fa, quando la fotografia era ricca di inventiva artigianale e si passavano le ore in camera oscura, esisteva un accessorio fotografico il cui scopo era quello di rubare immagini di persone senza che se ne accorgessero. Di cosa si trattava? Semplice: un aggiuntivo ottico, composto da uno specchio a 45 gradi da montare davanti all?obiettivo della macchina fotografica reflex. In tal modo bastava affiancarsi alla persona da immortalare, fare finta di scattare un soggetto davanti a voi, mentre in realtà, grazie allo specchietto, nel mirino della fotocamera appariva la persona che ci stava a fianco. ?Click?, ed ecco catturata la preda tanto ambita. E oggi rendersi invisibili cosa significa? Muoversi mimetizzati attraverso gli ospedali, meglio ancora le carceri, o magari discariche gremite di persone in cerca di cibo, all?inseguimento dello scatto perduto? No. Eticamente irritante. Secondo me, ciò che rende ?invisibile? un fotografo, sia esso amatore o professionista, è la delicatezza e l?intelligenza che usa nelle diverse situazioni che incontra. In un ospedale ci si rende invisibili condividendo le storie dei malati che si incontrano. In un carcere stringendo le mani dei detenuti. In un villaggio esotico salutando le persone che lo abitano o accarezzando i loro bambini prima di fotografarli. Come operatori dell?immagine è fondamentale muoversi con delicatezza e rispetto. Ma non basta: leggere il dolore, i drammi e le gioie di chi si incontra vuol dire condividerli con loro. Raccontarlo fotograficamente rendendosi invisibili in questo modo, è più gratificante. Non tutte le foto sono possibili Quali sono gli atteggiamenti che le agenzie di viaggio dovrebbero disincentivare, quali sono le cose peggiori che hai visto fare ai turisti fotografi? Molti turisti partono convinti che insieme al viaggio hanno comprato il diritto di fotografare e filmare qualsiasi cosa. Che si trovino a visitare la casa di un moribondo o un orfanotrofio, un ostello per bambini di strada o una baraccopoli di disperati, filmano e fotografano tutto. Centinaia di flash partono micidiali dalle loro compatte automatiche. Non importa se vengono sparati a pochi centimetri dal viso di un bimbo o un mendicante senza chiedersi se era il caso di scattare. Non importa se le foto non serviranno a nulla, se ingialliranno in un cassetto o, peggio, verranno trasformate in ?pixel? e spedite agli amici via mail.


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