Non profit
Cronaca di una storia d’ordinaria burocrazia
Elenchi 2006: sono 1.241 le onlus reintegrate
di Redazione
Chiedo attenzione. Perché è complesso capire cosa sta accadendo con elenchi, annualità, ammessi ed esclusi. Stiamo parlando del 5 per mille, ovvio, paradigma di come una buona idea non debba essere lasciata alla mercé di una burocrazia che si avvita sempre più su se stessa, capace di farsi male e di causare non pochi problemi ai cittadini.
Più precisamente, parliamo della prima annualità: “5 per mille 2006”. Riassumiamo i fatti: solito meccanismo di doppia iscrizione, la prima telematica, la seconda con invio entro il 30 giugno di una certificazione sostitutiva di atto di notorietà attestante il mantenimento dei requisiti. Molti toppano il secondo adempimento, scrivendo improbabili certificazioni, sbagliando i riferimenti di legge, dimenticandosi totalmente l’invio della raccomandata ecc. Una burocrazia solerte non avrebbe obbligato a questo adempimento, perché, aprendo un qualsiasi tomo di diritto amministrativo, avrebbe trovato la norma principe della semplificazione amministrativa (l. 241/90) che afferma che non devono essere richiesti dati, fatti ecc. a cittadini, quando l’amministrazione pubblica può andare a reperirli nei propri archivi o in quelli di altra amministrazione pubblica. Ma siamo in Italia, e ci dimentichiamo delle poche buone leggi che abbiamo se queste ci richiamano al senso di responsabilità.
Così facendo, una burocrazia miope e ottusa ha annunciato nell’autunno del 2007 di voler defenestrare il 20% delle organizzazioni iscritte per mere questioni formali legate alla mancata o tardiva presentazione della certificazione sostitutiva.
Vita ha raccolto il grido degli esclusi e il CSVnet – coordinamento dei Centri di servizio – ha realizzato nel corso del 2008 una serie di azioni di pressioni politiche e di moral suasion (intentando causa ad un tot di ministeri e all’Agenzia delle Entrate) che hanno portato a fine anno a una proroga dei termini (scadenza gennaio 2009) di invio della certificazione sostitutiva. Anch’io ho fatto la mia parte, come era mio dovere scrivendo, spingendo, sostenendo quella che una volta veniva chiamata “causa”.
La fine della storia – almeno per ora – è la pubblicazione ai primi di ottobre degli elenchi dei nuovi inclusi tra gli ex esclusi del 2006: alla pubblicazione seguirà la corresponsione degli importi. Tra i riammessi sono presenti anche le associazioni sportive dilettantistiche che solo una legge successiva ha integrato nella prima edizione 2006; si erano iscritte senza alcuna legittimità, e la lunga mano della lobby dello sport (dilettantistico) li ha reintegrati con norma con valore retroattivo.
Ora che abbiamo i numeri di qualcosa di definitivo, vediamo di interpretarli. Sempre parlando del primo gruppo (onlus, ecc, quindi escludendo le ricerche scientifiche o sanitarie), abbiamo 28.678 iscritti, di cui 6.479 esclusi. Quindi il 22,5% degli iscritti non ce l’ha fatta, corrispondente alla frazione di 2/9. Solo 1.241 enti sono riusciti a cogliere l’occasione della proroga; si tratta soltanto del 16% degli esclusi ma di ben il 48% delle somme assegnate agli esclusi della prima ora.
Sono numeri significativi, che fanno pensare all’inadeguatezza di una norma e dei controlli successivi, troppo lunghi, spesso troppo ottusi, comunque dispendiosi e inefficaci.
Se poi penso che la proposta di legge del 5 per mille stabile non corregge alcuna delle storture che hanno provocato questi ritardi e ingiustizie, mi chiedo se quel testo abbia ancora un senso.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.