Volontariato

Il vero turismo no limits

Il diritto a viaggiare di tre milioni e mezzo di persone con difficoltà motorie sbarca alla Bit 2003. Che domenica 16 dedica un convegno all’accessibilità.

di Emanuela Citterio

A considerare il turismo accessibile una questione di civiltà non è più solo il mondo del non profit. Viaggiare si può: turismo e persone disabili è il titolo di uno degli eventi della Bit, la Borsa internazionale del turismo. La manifestazione commerciale apre i battenti il 15 febbraio a Milano con una formula rinnovata: solo quattro giorni, con appuntamenti più mirati alle esigenze di operatori e visitatori. Ma anche tra i contenuti c?è qualcosa di nuovo. Domenica 16, alle 17, si parlerà di disabilità durante un convegno organizzato dalla casa editrice DeAgostini. E lunedì è previsto un forum internazionale sul turismo sostenibile, con un faccia a faccia tra il premio Nobel per l?economia, Robert Mundell e Sara Sievers, responsabile dello sviluppo sostenibile della Columbia University. L?occasione per parlare di turismo accessibile è la presentazione di un libro della collana Altriviaggi, che la casa editrice DeAgostini ha avviato in collaborazione con Aitr, l?Associazione italiana turismo responsabile. Il seminario dello scorso anno, in occasione dell?uscita del primo libro sull?ecoturismo, è stato tra i più seguiti alla Bit. Effetto post 11 settembre? Le associazioni si limitano a registrare un interesse sempre più diffuso intorno a questi temi. Responsabile cioè accessibile «Il turismo per tutti rientra pienamente nella nostra battaglia per un turismo più umano e sostenibile», dice Alfredo Somoza, presidente di Aitr, che ormai riunisce più di 50 associazioni non profit. Ma perché la Bit si dovrebbe occupare di turismo accessibile? «All?inizio ne parlava solo il Terzo settore», conferma Agostino Petrangeli, uno degli autori del libro (Viaggiare si può, 12 euro). «Ora ci si sta accorgendo che rendere il turismo più accessibile, oltre a essere una questione di civiltà, conviene. Si stanno muovendo soprattutto le Regioni, che contano molto sulle entrate derivanti dal turismo, e anche qualche tour operator». Nel 1997, da un?indagine di mercato del dipartimento del Turismo della presidenza del Consiglio dei ministri, nell?ambito del progetto Italia per tutti, è emerso che sono circa 3 milioni e mezzo gli italiani potenziali clienti di un turismo più accessibile. «Tanti i possibili impedimenti al viaggio, dalle disabilità permanenti a temporanei impedimenti nell?attività fisica», dice Roberto Vitali, dell?associazione Si può. «Il mio sogno è che una persona con queste difficoltà, un giorno possa andare nell?agenzia di viaggi sotto casa, e trovare le risposte adeguate». Fenomeno Emilia-Romagna Nel 2003, Anno europeo delle persone disabili, in effetti qualcosa si muove. Tra le istituzioni il primato spetta all?Emilia Romagna. Le diverse Province hanno attivato corsi di formazione sull?accessibilità destinati agli operatori del settore e Ferrara si è guadagnata il titolo di ?città più confortevole e accessibile d?Europa?. «Non si tratta di fare del turismo sociale, ma semplicemente di aumentare la qualità dell?accoglienza turistica», spiega Raffaele Spiga, responsabile del settore ?Nuovi turismi e turismi emergenti? della Regione. «Quando si è in grado di accogliere i turisti con bisogni speciali significa che si è già molto bravi ad accogliere gli altri». La Regione sta preparando un progetto di turismo accessibile da presentare all?Unione europea, cui partecipano altre Regioni, associazioni tedesche e singole città europee.


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