Non profit

Lo stato dell’arte in Lombardia

Un convegno organizzato dall'Istituto “Palazzolo-Fondazione Don Gnocchi” di Milano organizza

di Redazione

L’iniziativa (che vede come responsabile scientifico il dottor Roberto Caprioli, direttore sanitario dell’Istituto “Palazzolo-Fondazione Don Gnocchi”) si svolge a Milano il 13 novembre ed è patrocinata dalla regione Lombardia e dall’ASL di Milano si rivolge a direttori aziendali pubblici e privati, direttori sanitari, medici, fisioterapisti, logopedisti, terapisti della neuropsicomotricità dell’età evolutiva, terapisti occupazionali, infermieri e assistenti sanitari.
 
Grazie all’intervento di relatori esperti e qualificati, il convegno intende fare il punto sull’applicazione della delibera regionale DGR n° 19883 del 16/12/2004 “Riordino della rete dell’attività di riabilitazione”, specificandone aspetti positivi e criticità. Verranno esaminati gli aspetti relativi alla nuova riorganizzazione della riabilitazione in Lombardia, sia nelle strutture pubbliche sia nelle strutture private accreditate e le problematiche relative all’appropriatezza. Verrà posta l’attenzione sulle varie aree di riabilitazione previste dalla delibera regionale e alcune tipologie particolari di riabilitazione. Si analizzeranno, infine, le peculiarità delle “Cure intermedie”.
 
Oltre al presidente della Fondazione Don Gnocchi, monsignor Angelo Bazzari, sono stati invitati ad intervenire, Luciano Bresciani, assessore alla Sanità della Regione Lombardia; Giulio Boscagli assessore alla Famiglia e Solidarietà della Regione Regione Lombardia; Giampaolo Landi di Chiavenna,  assessore alla Salute del Comune di Milano; Giacomo Walter Locatelli, Direttore Generale ASL di Milano.
 
Il programma completo del convegno è disponibile all’indirizzo internet www.dongnocchi.it

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.