Welfare

Frattini: dimezzare i costi

Al Mae una conferenza ha fatto il punto. Dal Terzo settore nasce un sito "rimesse trasparenti"

di Emanuela Citterio

Nel 2009 gli immigrati sparsi per il mondo spediranno a casa complessivamente circa 420 miliardi di dollari. Ma una percentuale consistente di queste risorse si perderà per strada, a causa degli alti costi praticati dagli intermediari. Su questo problema si stanno confrontando a Roma, presso la Farnesina, i maggiori esperti mondiali nella Conferenza internazionale sulle Rimesse organizzata dalla Banca Mondiale e dal ministero degli Esteri italiano che ha la presidenza di turno del G8. L’incontro, che si concluderà oggi, è stato aperto ieri dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, che ha illustrato l’obiettivo ‘5×5’ deciso al G8 dell’Aquila: ridurre cioè dal 10% al 5% il costo medio di queste transazioni finanziarie.

Frattini ha parlato di una “road map” per raggiungere l’obiettivo affinché «si valorizzi l’uso produttivo di queste risorse nei paesi in via di sviluppo, soprattutto nell’Africa sub sahariana».

Durante la conferenza è stato presentata un’iniziativa del Terzo settore: il sito www.mandasoldiacasa.it, che permette a chi deve inviare rimesse all’estero di confrontare i costi praticati dai diversi operatori, dalle banche alle agenzie di money transfer. La creazione in ogni Paese di un “sito rimesse trasparenti” è da qualche tempo tra gli obiettivi del G8. Gli otto Paesi più industrializzati hanno creato un gruppo di lavoro specifico coordinato dalla Banca Mondiale, con il compito di mettere a punto iniziative per valorizzare l’impatto delle rimesse degli immigrati.

Attualmente, ha spiegato a Roma il vicepresidente della Banca Mondiale, Janamitra Devan, «il costo medio per gli invii del 9,7%, è troppo alto e raggiunge picchi del 25% in aree con poca concorrenza, come l’Africa».

In alcuni Stati europei esiste già questo servizio, che rende più trasparente e concorrenziale l’offerta, come www.envoidargent.org, finanziato dall’agenzia per lo sviluppo del governo francese in accordo con alcune banche e www.sendmoneyhome.org, realizzato da una società di consulenza su bando del governo inglese.

Il sito italiano invece nasce da un progetto del Terzo settore, il Laboratorio Migrazioni e Sviluppo, una rete di analisi e pratiche che coinvolge ACLI, ARCI, ARCS, IPSIA, Banca Etica, CeSPI, Consorzio Etimos WWF Italia e «che mira prioritariamente al rafforzamento dell’associazionismo dei migranti e del loro ruolo nelle iniziative di co-sviluppo» spiega Marco Baldini, coordinatore del Laboratorio. Gestito dal CeSPI, il sito www.mandasoldiacasa.it è stato sviluppato secondo la metodologia Banca Mondiale, in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e con il coinvolgimento del mondo bancario e di alcuni operatori di trasferimento monetario. Il progetto Migranti per lo Sviluppo si avvale inoltre del contributo della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del ministero degli Esteri e dell’appoggio della Direzione Generale cooperazione economica e finanza multilaterale.

«Nel 2008» ha detto Frattini «ci sono state rimesse per 338 miliardi di dollari verso i Paesi in via di sviluppo. Con un dimezzamento dei costi ci saranno 15-20 miliardi di dollari in più l’anno. A questo proposito si sta lavorando alla creazione di un Istituto euro-africano per le rimesse, finanziata dalla Commissione Ue in accordo con l’Unione africana».

Dall’Italia nel 2008 sono partiti circa 6,4 miliardi di euro, inviati dai lavoratori immigrati ai Paesi d’origine. Nei primi sei mesi del 2009, da quanto si evince consultando i supplementi al Bollettino statistico di Bankitalia, sono già stati inviati circa 3,2 miliardi di euro.


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