Non profit

Assalto al “tesoretto” dello scudo fiscale

Il governo frena sulla riduzione delle tasse, manca la copertura.

di Franco Bomprezzi

Chi si aspetta entro breve una significativa riduzione del carico fiscale può mettersi l’animo in pace: non succederà. I giornali oggi raccontano nel dettaglio le misure minime che si annunciano, nella speranza che le entrate dello scudo fiscale corrispondano alle aspettative di Tremonti. E comunque il “tesoretto” dello scudo è già tutto impegnato.

“Imprese in perdita. Il governo apre sul taglio dell’Irap” titola il CORRIERE DELLA SERA in prima pagina (ma il titolo principale è sulla strage, 12 morti, in una base americana in Texas). I servizi sono alle pagine 2 e 3. Il Tesoro – spiega la testata milanese – apre solo una piccola porta alle sempre più pressanti richieste di un taglio significativo delle tasse che arrivano da ampi settori della maggioranza. Sulle imposte – ha detto il vice ministro dell’Economia Giuseppe Vegas – potrà essere rivista «qualche stortura come la tassazione delle perdite» nell’Irap o si potrà dare un sostegno «a soggetti più deboli», come le Pmi, ma restano «dubbi» sulla possibilità di «una riduzione cospicua delle tasse» in un momento come quello attuale perchè appare difficile «intervenire sulla spesa dei grandi comparti sociali». Sergio Rizzo poi ripercorre la storia dell’Irap. “Dodici anni di promesse. Ma l’imposta rapina resiste a ogni crociata” è il titolo molto aggressivo del pezzo. Rizzo ricorda come già il 5 novembre 1997 il Cavaliere organizzò il dies Irap, la protesta contro la tassa. Ai temi economici è dedicato anche il monito di Napolitano (pag8): “Napolitano: ripresa, ma no al facile ottimismo”: «Per la ripresa economica, sostiene Napolitano, «non basta attendere che il clima economico internazionale migliori, occorrono in Italia riforme da troppo tempo rinviate, altrimenti ci vorrà troppo tempo per riportare l’economia nazionale ai livelli precedenti la crisi iniziata nel 2008». «Dobbiamo guardare tutti insieme – è invece l’invito dell’inquilino del Colle – al da farsi nei suoi diversi aspetti internazionali e nazionali; dobbiamo guardare – ha detto il presidente della Repubblica – alle riforme di cui c’è bisogno e a cui si sta lavorando sul piano mondiale; alle riforme e alle scelte da adottare finalmente in Italia per risalire in tempi non troppo lunghi ai livelli di attività che precedevano la caduta del 2008-2009, e per imprimere alla nostra economia e alla nostra società quel dinamismo che sono venute perdendo da oltre un decennio». Napolitano ha poi elencato gli elementi preoccupanti sull’andamento della crisi: «La riduzione dei consumi delle famiglie e il peggioramento del mercato del lavoro e il tardare di una robusta ripresa degli investimenti. In prospettiva, i limiti persistenti nello sviluppo della ricerca, chiave decisiva per l’innovazione e per la crescita futura».

LA REPUBBLICA che apre sulle dieci domande (cui Berlusconi ha in parte, finalmente, risposto, ma nel libro di Bruno Vespa) dedica alle tasse una scarna paginetta, la 9. “Mini-calo per l’Irap e sconto sugli affitti”. Riferisce Roberto Petrini: la finanziaria light sta cambiando volto, grazie anche agli interventi dei colonnelli ex An capitatati da Mario Baldassarri: «Bisogna accelerare l’uscita dal pozzo, l’andamento inerziale non ci mette al riparo» ha detto preannunciando altre novità (che vanno comunque contro il rigore tremontiano). In pratica sarà introdotto un mini intervento sull’Irap (un intervento per depurare la asse imponibile dalle perdite di chi ha il bilancio in rosso), fondi per la sicurezza e l’università, l’aliquota agevolata per emissioni di titoli nel Sud, la cedolare secca sugli affitti (con aliquota al 20 o 23%). Sembra che lo scudo fiscale produrrà una entrata di 3/4 miliardi. In appoggio il dossier spiega gli effetti della cedolare secca: smuoverebbe il mercato immobiliare sempre più immobile e sempre più nero. Non conviene affittare se i contratti regolari prevedono una significativa tassazione. Dunque meglio una aliquota secca che fa risparmiare ai proprietari dai mille euro in su (a seconda del tipo di contratto se ad affitto agevolato o libero) e rende disponibile per gli inquilini case nuove (a questi ultimi si pensa di riconoscere incentivi fiscali per incentivarli appunto a richiedere regolari contratti).

IL GIORNALE racconta la tabella di marcia ipotizzata dal ministro Tremonti in materia economica e la sintetizza così: «Risorse per il comparto sicurezza e banca del Mezzogiorno al Senato. Taglio dell’Irap per quanto riguarda la tassazione delle perdite e cedolare secca del 20% su alcuni affitti alla Camera». Un atteggiamento di cautela quello del ministero dell’Economia da cui sono emerse indicazioni  su come il ministro intende intervenire sull’Irap e cioè scorporando le perdite di esercizio dalla base imponibile dell’imposta. Più chiaro il vice ministro Giuseppe Vegas che ha detto «la tassazione delle perdite è una stortura da rivedere, ma restano dubbi su una riduzione cospicua delle tasse al momento attuale». Infine Tremonti  sull’andamento dello scudo fiscale ha detto che «Le operazioni di rimpatrio dei capitali vanno bene e nell’80% dei casi si tratta di rientri effettivi e non di semplici regolarizzazioni. Il ministro si aspetta un gettito  di 3-4 miliardi di euro che corrispondono a 60-80 miliardi di capitali scudati  con aliquota al 5%».

“Scudo lungo su case e titoli”  è il titolo di apertura del SOLE24ORE, che alla «babele degli emendamenti» dedica tre pagine. La finanziaria al Senato infatti è stata «inondata» da 550 proposte di modifiche e integrazioni, non solo quindi con il taglio dell’Irap, ma anche per introdurre maggiori aiuti per Pmi e settore turistico. Che fine farà tutto questo fiume? Lo ha deciso – pare – il vertice di maggioranza di ieri a Palazzo Chigi: secondo il SOLE ci sono «disponibilità ad apportare modifiche concordate alla finanziaria» seppure con il vincolo «di lasciare invariati i saldi», quindi di non andare a cercare altre coperture (che non ci sono).

ITALIA OGGI si concentra sullo scudo fiscale. “Tremonti ottimista, 80 miliardi dallo scudo” è il richiamo in prima. Tremonti si è espresso sugli esiti che si attende dallo scudo ad un vertice della maggioranza al Senato. Cristina Bartelli nel suo articolo spiega che il ministro ha sottolineato come «l’80% delle operazioni riguarda rientro di capitali e non semplici regolarizzazioni». Mentre Tremonti comincia a tirare le somme sull’operazione «i suoi tecnici stanno ultimando una nuova circolare per fornire ulteriori chiarimenti sulla disciplina antiriciclaggio». “E adesso tutti aspettano lo scudo” di Giampiero Di Santo invece guarda allo scudo con gli occhi di chi aspetta benefici. «Quelli che aspettano la riduzione dell’Irap. Quelli che aspettano i soldi per l’università e la ricerca. Quelli che aspettano i fondi per il 5×1000. Quelli che aspettano i crediti d’imposta per gli investimenti. Perfino quelli che aspettano di poter mettere nei serbatoi delle volanti la benzina per farle circolare di pattuglia o di pagare l’affitto della caserma. Poco in comune se non un particolare: l’interesse per gli incassi dello scudo fiscale». Di Santo sottolinea che nelle casse dell’erario dovrebbero entrare dai 5 ai 7 miliardi di euro «che sembrano tanti, tantissimi, ma sono già più o meno tutti impegnati». Infatti tra ministeri e 5 x mille serviranno 1,1 miliardi che si sommano al 1,5 dell’Irap e ai 2 miliardi per la cedolare sugli affitti. «Altro che pallottoliere, per fare i conti Tremonti ha già messo in allerta i tecnici della Nasa. Serve un supercomputer».

Per AVVENIRE quello all’Irap sarà solo un «mini taglio». Così dice il lancio in prima. Il pezzo arriva solo a pagina 8, in una pagina di notizie di politica ed economia che è dedicata invece al prestito agevolato di 5mila euro per le famiglie che hanno appena avuto un bebè. In Finanziaria, cioè, ci sarà solo un «mini-intervento per correggere qualche stortura esistente, tipo la tassazione delle perdite», come ha detto il vice-ministro Vegas. Anche perché Mario Baldassarri, presidente della Commissione Finanze, ha riconosciuto che le entate attese dalla scudo fiscale sono 3/4 miliardi, una «una tantum» inadatta a finanziare un taglio delle tasse.  

“Tasse, solo piccoli tagli” titola LA STAMPA sulle iniziative fiscali preannunciate da Giulio Tremonti nella sintesi ai capigruppo del Senato. Grazie ai proventi della «sanatoria» sui capitali all’estero, «Giulio Tremonti apre ad alcune richieste della sua maggioranza» scrive LA STAMPA. Quindi: mini taglio dell’Irap, che dovrebbe riguardare l’esclusione della base imponibile delle perdite; fondi aggiuntivi per missioni all’estero; sicurezza; riforma dell’Università. «Già durante l’esame del Senato, all’inizio della prossima settimana, potrebbe arrivare un aumento della dotazione per le missioni all’estero e il comparto sicurezza» anticipa il giornale di Torino. «Non si tratterà del miliardo e più chiesto da Maroni, ma comunque non sarà una cifra simbolica». Parallelamente alla riforma dell’università dovrebbe esserci un intervento del Tesoro per aumentare le risorse dei ricercatori. Al vaglio la possibilità di introdurre una cedolare secca sugli affitti.

E inoltre sui giornali di oggi:

INFLUENZA
CORRIERE DELLA SERA – Il quotidiano riprende l’allarme dell’Oms: “«Fermare il virus prima che muti”». «Impedire che il vi­rus nel prendere il largo senza controllo si mescoli con quello dell’aviaria (H5N1) ed esca dal­la «ricombinazione» più forte e pericoloso. Un allarme contenu­to nei bollettini dell’Organizza­zione mondiale della sanità e ri­lanciato dal viceministro del Welfare, Ferruccio Fazio, in visi­ta al Cotugno di Napoli e poi in Parlamento per un’informativa a Camera e Senato: «Se avvenis­se, il rischio per noi sarebbe grande. La mortalità salirebbe al 30-50%. Attualmente invece siamo fermi sullo 0,002%, mol­to bassa, inferiore a quella di una influenza di stagione». La mutazione è un’evenienza dietro l’angolo quando è in circolazione un agente patogeno nuovo. Finora però l’H1N1 non ha mostrato segnali di variazio­ne».

CROCIFISSO
IL GIORNALE  – In copertina, insieme alla replica di una vignetta di Forattini, l’intervento dello scrittore Luca Doninelli  sulla vicenda della sentenza della corte europea. Un estratto: «Il crocifisso non offende nessuno. Ho vissuto anni al Cairo e tutte le mattine il canto del muezzin  mi svegliava poco prima delle cinque  con le parole “Allah è grande. Maometto è il suo profeta”. Questo mi offendeva? Confesso di avere pregato spesso nelle moschee e di non sentirmi affatto infedele. Gli antichi onoravano gli dei delle città straniere che li ospitavano anche se erano dei diversi dai loro. E’ una manifestazione di relativismo? Niente affatto: è un atto di rispetto verso l’onore che altri uomini tributano al Mistero di cui tutti siamo fatti».

DROGA
AVVENIRE – Apertura dedicata alla ricerca europea che pone l’Italia ai vertici della classifica europea per consumo di droghe. Secondo l’Osservatorio europeo sulle droghe l’Italia è seconda per il consumo di cannabis (la consuma il 31,2% della popolazione fra i 15 e i 64 anni, dietro solo a Danimarca che sta al 38,6%), ben al di sopra della media europea del 22%, e terza per consumo di cocaina (6,8%, dietro a Spagna/8,3% e Regno Unito/7,6%). In Europa ci sono 13 milioni di consumatori, di cui la metà fra i 15 e i 34 anni. E il dato preoccupante è che l’eroina non è più in calo.

IL GIORNALE – Iirride in copertina e poi a pag. 9  l’iniziativa dei test anti droga in Parlamento che da lunedì possono essere  effettuati. «Il narco test? Una farsa se non è fatto a sorpresa». Sandro Donati della commissione antidoping del ministero della salute e ex Coni  sentito da Maria Alberto Cucchi  dice: «Un’analisi volontaria non ha alcun significato. Questa disponibilità da parte dei politici è apprezzabile se si sottoponessero a controlli delle urine a sorpresa. Molto difficilmente dopo due giorni dall’assunzione dell’eroina, coca, cannabis si trova traccia nelle urine».

ACQUA
IL MANIFESTO – Apre col titolo “Acqua marcia”. «Mentre al Senato il centrodestra e una parte dell’opposizione aprono le porte alla privatizzazione dell’acqua, decine di comuni annunciano battaglia per dichiarare il servizio idrico bene pubblico». Due pagine dedicate all’argomento. “L’acqua che scotta” il titolo dell’approfondimento che si apre con un pezzo di A.Pal. che svela il punto nodale della questione. Si chiede il giornalista «È possibile oppure no generare profitto utilizzando il bene acqua?» Le risposte devono arrivare dalla politica, in particolare dalla Camera. Luca Fazio poi intervista il senatore Pd Roberto Della Seta ex presidente di Legambiente.

USA
LA REPUBBLICA – Strage nella base americana di Fort Hood, in Texas.11 soldati morti, 30 feriti. il 39enne Malik Hasan maggiore dell’esercito e psichiatra (si prendeva cura dei soldati in procinto di partire per le zone di guerra) ha fatto fuoco all’impazzata. Ancora non sono chiare le dinamiche e le ragioni. Si è temuto un attacco terroristico (e comunque ci sarebbero due complici tratti in arresto). Grande costernazione, anche da parte di Barack Obama. Il Texas in lutto nazionale.

SOLE24ORE – “Ostacolo aborto sulla nuova sanità”: il SOLE si occupa costantemente (e meritoriamente) del cammino della riforma sanitaria americana targata Obama, seguendola nei suoi successi e insuccessi. Ora i problemi sembrano essere due: i fondi pubblici per l’aborto e gli aiuti pubblici agli immigrati illegali. Sull’aborto, Obama aveva annunciato che non sarebbe stato pagato da fondi pubblici, ma il deputato Bart Stupak e altri 40 democratici vogliono assicurarsi che non sia rimborsato a chi riceve un sussidio per comprare una polizza privata. Se non si scioglierà questo nodo, la riforma potrebbe affossarsi. Allo stesso modo, ci sono altri deputati democratici che si oppongono agli aiuti pubblici ai clandestini, che secondo loro non dovrebbero avere alcuna copertura sanitaria. Anche qui lo scoglio rischia di essere insormontabile. Al punto che ora i pessimisti sono molti di più degli ottimisti.

SCUOLA
AVVENIRE – Grande risalto in prima pagina alle storie positive che arrivano dalla scuola: 25 giovani neodiplomati tra quelli che hanno ottenuto i migliori risultati insigniti del titolo “Alfieri del lavoro” da parte del presidente Napolitano. Per AVVENIRE ci ricordano, con la loro serietà, che i ragazzi «non sono da recuperare, ma da aiutare a crescere bene». Tra loro c’è anche Henri Ibi, immigrato albanese, arrivato in Italia nel 2001, a Cremona: ha frequentato il Liceo di scienze sociali, con la media del 10, ha preso 100 alla maturità e oggi fa giurisprudenza. «Mi sono sempre sentito integrato e questo adesso mi crea quasi un obbligo morale di restare qui e ricambiare questo paese che ha investito tanto su di me. Il mio desiderio è contribuire alla crescita dell’Italia», dice.

RICERCA SCIENTIFICA
LA REPUBBLICA – R2 dedica il proprio focus alla tre giorni sulla ricerca contro i tumori organizzata da Airc. Da oggi al Quirinale, domani incontri pubblici e trasmissioni tv. Viaggio dentro il centro di eccellenza di Houston dove quest’anno sono state curate 90mila persone. Il fondo è di Umberto Veronesi: “Quella lunga battaglia contro l’innominabile”.

RU486
AVVENIRE – Nuovo strappo tra Ivo Colozzi e Aifa ieri in Conferenza Stato Regioni. Colozzi, l’unico membro del CdA dell’Aifa ad aver votato contro la commercializzazione della Ru486 e assessore al bilancio della Regione Lombardia, ha chiesto di essere audito dalla commissione parlamentare dopo che ieri Sergio Pecorelli dell’Aifa ha detto che il parere di Colozzi «è stato formulato in base a un parere personal-ideologico e non tecnico». Pecorelli ha comunque fatto sapere che entro novembre arriverà la determina in Gazzetta Ufficiale.

EUROPA
LA STAMPA – “La mia meravigliosa infanzia nella Ddr” è il titolo di un’intervista ad Angela Merkel in occasione dell’anniversario, lunedì prossimo, del crollo del muro di Berlino. La Ddr, dice, «non era fondata sul diritto. Non c’era libertà di espressione, non c’era libertà di voto. C’era, semmai, la dittatura del proletariato. Tuttavia nessuna esistenza era segnata esclusivamente dalla dittatura. Ognuno tentava di sviluppare delle proprie forme di vita individuale, cercava margini per la vita privata: si festeggiava il Natale, si andava in vacanza. I 35 anni passati nella Ddr sono stati importanti per la mia vita, ho fatto esperienze preziose. E ho dei meravigliosi ricordi d’infanzia».


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