Non profit
Gelmini non c’è. Fish e Fand se ne vanno
Il ministro era atteso alla riunione della Consulta Ministeriale dell'Osservatorio sull'Integrazione Scolastica.
di Redazione
Erano moltissime le associazioni aderenti alla FISH (Federazione per il Superamento dell’Handicap) e alla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili), presenti a Roma all’attesa riunione della Consulta Ministeriale dell’Osservatorio sull’Integrazione Scolastica.
E tanti erano anche i quesiti formalizzati nei giorni precedenti in un documento in dieci punti, prodotto congiuntamente dalle stesse FISH e FAND: dall’eccessivo numero di classi con oltre trenta alunni (di cui anche quattro, cinque o addirittura sette con disabilità certificata), alla mancata previsione di un adeguato numero di semestralità formative sulla didattica dell’integrazione scolastica nel regolamento in via di emanazione sulla formazione iniziale di tutti i docenti; senza dimenticare – tra gli altri problemi – la mancata contrattazione con le forze sindacali circa l’obbligatorietà della formazione in servizio di tutti i docenti di classe, per far sì che anch’essi possano occuparsi con competenza dell’inclusione degli alunni con disabilità, senza delegarla ai soli insegnanti di sostegno.
Per conto del Ministero, sono intervenuti all’incontro alcuni Dirigenti Generali che – pur comprendendo l’urgenza delle richieste provenienti dalle organizzazioni di persone con disabilità e dei loro familiari – non hanno potuto fornire alcuna risposta che richiedesse decisioni politiche.
Di fronte a ciò, i rappresentanti delle Federazioni FISH e FAND hanno dichiarato che sottoporranno presto ai rispettivi Consigli Direttivi la proposta di uscire dalla Consulta, alla luce dell’ormai perpetua latitanza del Ministro Gelmini di fronte a istanze tanto urgenti.
In tal senso, la decisione delle due Federazioni – che rappresentano, va ricordato, la quasi totalità delle associazioni italiane operanti nel campo della disabilità – verrà resa nota il 10 novembre prossimo.
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