Non profit

Consorzi, Cgm lancia la fase due

Al via a Genova la convention del Gruppo

di Silvano Rubino

Non più solo grandi incubatori di imprese cooperative, ma consorzi
di comunità, capaci di attivare legami stabili con gli altri soggetti del territorio. Con un obiettivo comune: lo sviluppo e benessere della persona Mancano pochi giorni all’avvio dell’ormai tradizionale Convention di Cgm, giunta ormai alla decima edizione, in programma dall’11 al 13 novembre ai Magazzini del Cotone di Genova. Un appuntamento che arriva in una fase delicata per il Paese, per il mondo della cooperazione sociale in generale e anche per la rete Cgm. Alla presidente Claudia Fiaschi, SocialJob ha chiesto di raccontare il senso di questa importante tre giorni.

SocialJob: Avete scelto uno slogan impegnativo, «Cooperare cambia». Ce lo spiega in poche parole?
Claudia Fiaschi: È uno slogan pensato per il valore degli atteggiamenti cooperativi nella trasformazione della realtà. Recuperare questa dimensione cooperativa è un grande potenziale per la trasformazione delle comunità e delle persone. È necessario anche trasformare il modo con cui la cooperazione sociale si muove, opera e pensa all’interno del contesto sociale. Gli atteggiamenti cooperativi sono la strada maestra per generare un utile cambiamento che tiene conto delle persone, del territorio e delle comunità locali.
SJ: Come si declina dentro al piano d’impresa di Cgm questa apertura al cambiamento?
Fiaschi: Attorno a due riflessioni cardine. La prima è la capacità di spingere fino in fondo l’idea del consorzio di comunità: luoghi di incontro, di interfaccia diretta con le persone e le famiglie che vivono sul territorio. Bisogna reinterpretare il ruolo dei consorzi all’interno della comunità non soltanto come interfaccia, grandi incubatori di impresa di cooperative che sono in rete, ma soprattutto come interfaccia proprio con la comunità e come capacità di parlare a chi si rivolge a noi per capirne le necessità. L’altra è una riflessione più esterna. Nel piano di impresa si riconferma il valore che ha per Cgm immaginarsi non il fulcro dello sviluppo della comunità ma attore insieme. Quindi la riconferma di una strategia di partnership e alleanze, un patto per lo sviluppo del territorio con i diversi attori che a vario titolo si muovono nella comunità, con una logica di sussidiarietà orizzontale che punta sempre di più a tenere insieme la responsabilità di ciascuno degli attori legandoli in modo stretto alla loro identità e alla loro mission.


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