Politica

Dal 2010 50milioni in più dalla Regione Lombardia

Sarà incrementata l'assistenza domiciliare e le cure intermedie nelle Rsa

di Redazione

Dal 2010 Regione Lombardia stanzierà 50 milioni in più per l’assistenza delle persone non autosufficienti. Fondi che saranno utilizzati per creare aree di cura intermedie nelle Rsa, incrementare il servizio dell’assistenza domiciliare e sostenere le famiglie colpite dalla crisi economica che si prendono cura di una persona non autosufficiente.  Queste le novità messe nere su bianco oggi in un accordo Regione – Sindacati, sottoscritto dal presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e dall’assessore regionale alla Famiglia e Solidarietà sociale Giulio Boscagli, e dai segretari generali dei sindacati lombardi (Nino Baseotto, Cgil; Gigi Petteni, Cisl; Walter Galbusera, Uil) e da quelli dei sindacati di categoria dei pensionati (Anna Bonanomi, Spi-Cgil; Attilio Rimoldi, Fnp-Cisl; Clara Lazzarini, Uilp).

«Grazie alla profonda riforma del welfare attuata in questi anni e ai risparmi che siamo stati in grado di ottenere sulle risorse che riceviamo dallo Stato  – ha spiegato il presidente Formigoni – oggi siamo in grado di presentare una decisione estremamente importante per i nostri cittadini in stato di fragilità e per le loro famiglie. Per prima cosa intendiamo migliorare l’attività di assistenza domiciliare integrata attraverso l’incremento dell’erogazione dei voucher e dei buoni sociosanitari. La seconda novità è la creazione di aree di cure intermedie nelle Residenze sanitarie assistenziali, le Rsa, per anziani nei diversi territori della regione  per la cura e assistenza delle persone non autosufficienti, incrementando progressivamente i posti letto dedicati all’accoglienza temporanea di sollievo. Un terzo impegno è l’attenzione a sostenere le famiglie coinvolte dalla crisi occupazionale che si prendono cura di familiari non autosufficienti. Abbiamo inoltre intenzione di sostenere ancora più efficacemente le famiglie che hanno a carico famigliari con malattie gravemente invalidanti come la Sla. Sono infatti alcune centinaia le famiglie in Lombardia che portano sulle spalle un carico di sofferenze altissime».  

«Regione Lombardia ha sostanzialmente completato il potenziamento dei posti letti nelle Rsa, oltre 55mila, cioè tanti quanti ne ha in totale il resto dell’Italia – ha commentato l’assessore Boscagli -. Ora puntiamo a potenziare soprattutto l’assistenza domiciliare, i Centri diurni integrati, il sostegno alle famiglie che assistono in casa persone non autosufficienti. Lo facciamo affermando la centralità della persona, nel suo bisogno e nella sua fragilità. E agendo sia attraverso le Asl, sia in collaborazione con i Comuni, sapendo di affrontare un andamento demografico per cui ogni anno ci sono in Lombardia 40.000 over 75 in più».

Boscagli ha infine annunciato l’intenzione di introdurre modifiche mirate alla compartecipazione alla spesa sociale dei cittadini, per favorire quelli a basso reddito. «Per quanto riguarda le Rsa – ha spiegato l’assessore – Regione Lombardia copre in pratica circa la metà del costo della retta (compresa la spesa sanitaria), l’altra metà è pagata dalla famiglia. Il nostro obiettivo ora è quello di individuare criteri nuovi, utilizzando probabilmente il riferimento al reddito Isee, per aiutare in maniera più incisiva chi ha bisogno di un sostegno economico maggiore».


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