Politica

Servizio civile, il Veneto contro Giovanardi

«La sua è una riforma contraddittoria»

di Redazione

Duro attacco dell’assessore regionale del Veneto (Giunta di centrodestra) contro la riforma del servizio civile messa a punto dal sottosegrerio del Pdl Carlo Giovanardi. «E’ un testo generico e  impreciso, del tutto contraddittorio con l’esperienza maturata nei territori regionali a contatto con  gli enti locali, le associazioni, i giovani. Ed e’ centralista, cosa ancora piu’ stridente se si pensa  alle tanto enunciate politiche federaliste», sostiene Stefano Valdegamberi (in foto).

Che poi si rivolge direttamente a Giovanardi: «Voglio dirlo chiaramente al ministro Giovanardi: non ci stiamo a riportare in via esclusiva nelle mani dell’ Ufficio Nazionale Servizio Civile (UNSC) la valutazione dei progetti di servizio civile, anche per cio’ che riguarda gli enti a dimensione regionale. Cio’ comporterebbe non solo un’indebita interferenza statale in settori di esclusiva competenza regionale, ma danneggerebbe sicuramente le realta’ locali”. Valdegamberi segnala tra l’altro che, attualmente, la quota del Fondo del Servizio Civile Nazionale gestito da UNSC e’
appannaggio per oltre il 70% di soli 11 enti degli oltre 170 iscritti all’albo nazionale. Continua l’assessore:  «Lo schema  di disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri – fa presente Valdegamberi – espellerebbe in pratica le Regioni e gli enti locali da ogni processo di programmazione, valutazione e monitoraggio del servizio civile; ma nello stesso tempo accollerebbe a loro il finanziamento dei progetti di servizio  civile degli enti negli albi regionali. Cio’ significherebbe trovare nei bilanci regionali risorse  aggiuntive per il servizio civile pari a oltre 75 milioni di euro. Impensabile. Alla base del mio  giudizio negativo stanno quindi ineludibili ragioni di competenza, di gestione e controllo delle  politiche sociali nonche’ di carattere finanziario. Il sistema del servizio civile non puo’ essere  ridisegnato a piacimento del Governo e una revisione normativa senza la condivisione delle Regioni  sarebbe inaccettabile e fonte sicura di successivi ricorsi e contrasti».

Infine ancora rivolto a Giovanardi. «La sollecito signor ministro – conclude – a considerare con la massima attenzione queste obiezioni, che sono state formalizzate anche con una nota scritta, nello spirito di leale collaborazione che e’ interesse di tutti mantenere tra Governo e Regioni’».


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