Non profit

Nancy Pelosi presenta il pacchetto della riforma

La speaker del Congresso ha illustrato la riforma che sarà messa ai voti alla Camera

di Redazione

Con una solenne cerimonia sulla scalinata ovest di Capitol Hill, quella dove giurano i presidenti, Nancy Pelosi ha avviato l’ultimo, decisivo, round della battaglia per la riforma sanitaria. Sottolineando di essere «n un momento storico per la nostra nazione», la Speaker ha infatti presentato il pacchetto che verra’ messo ai voti alla Camera e che comprende l’ormai famosa public option, l’ente pubblico di assicurazione diventato il nodo cruciale della riforma. Ma la Pelosi, voce dell’ala piu’ liberal, ha dovuto cedere alle pressioni dell’ala piu’ moderata del partito, in particolare i cosiddetti blue dogs, democratici eletti negli stati tradizionalmente conservatori, che hanno imposto una versione piu’ soft del piano per la creazione di un’assicurazione pubblica in grado di competere con i giganti privati, e costringerli ad abbassare i costi della sempre piu’ esorbitante spesa medica. La Pelosi voleva infatti equiparare i rimborsi dell’ente pubblico a quelli pagati ora dal Medicare – l’assistenza sanitaria federale per i pensionati – che sono al di sotto della media nazionale. Nella versione imposta poi dai moderati – che hanno minacciato di votare contro la misura – invece si lascia alla contrattazione tra le strutture mediche e i funzionari federali il compito di fissare le tariffe.

Parlando di cifre l’intero pacchetto della Pelosi si ferma poco sotto i 900 miliardi di dollari, 894 per l’esattezza, ed e’ destinato a fornire nei prossimi 10 anni assistenza medica a 36 milioni di americani al momento non coperti. Obiettivo che verra’ raggiunto attraverso aumentando il numero di persone che hanno diritto al Medicaid – l’assistenza sanitaria federale riservata ai piu’ poveri – e offrendo aiuti alle famiglie a medio reddito per stipulare assicurazioni con i privati o con l’ente pubblico che verra’ creato. I democratici, analisi e previsioni dell’ufficio budget del Congresso alla mano, affermano che questa legge ridurra’ il deficit federale di circa 30 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni: vale a dire che non costera’ “un centesimo” al contribuente, come aveva chiesto Barack Obama. “Questa legge offre a tutti, a prescindere dal loro reddito, dall’eta’, sesso, condizioni di salute, la tranquillita’ di sapere che potranno avere un’assistenza sanitaria di qualita’” ha detto John Dingell, il “dean” della Camera, intervenuto al rally dopo la Pelosi. Il testo presentato oggi e’ il risultato di mesi di lavoro alla Camera e le sue 1990 pagine un mix dei testi approvati in tre diverse commissioni durante l’estate. Nelle sue linee fondamentali e’ in sintonia con quello che Harry Reid, leader della maggioranza democratica al Senato, si accinge a presentare. Anche Reid ha annunciato che il suo testo comprendera’ la public option – che una delle commissioni del Senato che hanno approvato la riforma ha espunto – introducendo pero’ la possibilita’ per gli stati di non partecipare, attraverso un opt out.

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