Non profit
Piccole, ecologiche ma soprattutto orientali
La speciale hit parade di Legambiente premia le autovetture più "verdi"
di Redazione
Toyota e Honda si spartiscono i primi cinque posti della classifica. E a sorpresa lo scettro quest’anno non spetta ad un’auto ibrida ma a un’innovativa city car nipponica. Le Case europee? La migliore è Citroen, ma non va al di là del sesto posto
Le auto più ecologiche nascono in Giappone e sono a benzina. Questo il verdetto della classifica stilata da Legambiente in collaborazione con l’Ata Svizzera (Associazione Trasporti e Ambiente). 750 i modelli analizzati (diesel, gpl e metano compresi) prendendo in considerazione le emissioni di CO2, il rumore e l’emissione di sostanze inquinanti che hanno un impatto diretto sulla salute (Pm10 ad esempio). Toyota e Honda si spartiscono i primi cinque posti della classifica. Lo scettro quest’anno non spetta ad un’auto ibrida (motore benzina-elettrico) ma all’innovativa city car Toyota IQ spinta da un tre cilindri a benzina. Seguono due ibride di ben altra stazza e ben altro confort: la Honda Insight batte nell’anno del suo debutto la veterana e pluripremiata Toyota Prius. Mancano di poco il podio l’ibrida Honda Civic 1.3 e la compatta Toyota Aygo 1.0 relegando le Case europee nella parte bassa della classifica.
1.
Quattro posti (o quasi) in soli tre metri di lunghezza. L’IQ rivoluziona il segmento delle cittadine: davanti offre l’abitabilità di una Yaris, dietro un posto comodo e uno d’emergenza o, abbattendo la panca posteriore, un discreto bagagliaio. Su strada dice la sua anche negli spostamenti a medio raggio. Intelligente ma costosa: 13.750 euro.
2.
Arriva sul mercato con l’obiettivo di proporre la tecnologia ibrida al grande pubblico. Poco più di 20mila euro per una cinque posti con doppio motore (elettrico da 13,6 CV e 1.350 benzina da 88 CV) sono veramente pochi. Ben curata, e piacevole da guidare se non si esagera col gas. Un computer di bordo dà l’eco-punteggio alla guida e invita a giocare per rispettare ambiente e portafogli.
3.
Dal 1997 calca le strade di tutte le città europee conquistando gli automobilisti più attenti all’ambiente e ai consumi. Grazie ai due motori (elettrico e uno a benzina) i consumi toccano i 22 km/l. Ma la Prius risparmia energia a 360°: linea aerodinamica, luci a led, cerchi leggeri, ruote fini per migliorare lo scorrimento, il parabrezza idrorepellente e i pannelli fotovoltaici sul tetto. Gli allestimenti non fanno rimpiangere nulla ma i prezzi non scendono mai sotto i 26mila euro.
4.
È l’unica berlina capace non solo di entrare in classifica ma di sfiorare il podio, a pochi punti dalla Prius. L’estetica non è il suo forte ma è votata alla minor resistenza aerodinamica possibile. Questo, e l’ottimo connubio tra il motore benzina da 1.339 cc da 116 CV e quello elettrico da 20 CV le fanno percorrere 100 km con 5,2 litri di carburante. Prezzi tra i 24 e i 30mila euro.
5.
Tanto spazio e poca spesa: questa la formula vincente della Aygo. Con meno di 10mila euro ci si porta a casa una 3 porte ben abitabile (peccato per il bagagliaio piccolo) spinta da un parsimonioso 3 cilindri da 998 cc che in città ha pochi rivali. Alle basse velocità è brillante, ma quando si sale coi giri la rumorosità diventa fastidiosa e manca l’esp anche come optional. Quando ci si ferma al benzinaio però si dimenticano i difetti: con soli 4,6 litri per 100 km tutto il resto passa in secondo piano.
6.
Bisogna arrivare al sesto posto per trovare un’europea, che poi è europea per metà: il motore è lo stesso della Toyota Aygo. Gli interni, praticamente uguali alla Aygo, sono però progettati in Francia e mostrano tutta l’essenzialità e la funzionalità dei progettisti d’Oltralpe. Dodici piccoli vani sono sparsi un po’ ovunque e si dimostrano sempre utili. Lo spazio abitabile è identico alle sorelle C2 e C3 ma fuori questa piccola nippo-francese è lunga solo 3,43 metri. Il prezzo è basso, ma attenti agli optional.
7.
Gli acquirenti della 107 sono per la maggior parte donne single sotto i 35 anni. Le statistiche parlano chiaro e il look si adegua. Simpatica e frizzante, punta sui dettagli di colore e sulla facilità estrema nelle manovre. Terza gemella del connubio franco-nipponico monta anche lei il 3 cilindri di Aygo e C1. Piccolo, leggero ed economico: è un gioiellino della tecnica. La fasatura variabile VVT inoltre garantisce il massimo rendimento a tutti i regimi.
8.
La moda delle mini due posti l’ha lanciata lei. È passato più di un decennio e non conosce l’invecchiamento. L’estetica è meno giocattolosa e la dinamica più sicura ed efficiente. Il suo forte però rimane sempre la lunghezza, che non supera i 2 metri e 70. Insuperabile in città, vanta una gamma di personalizzazioni e accessori capace di soddisfare il diciottenne, il manager, la donna in carriera e la casaligna. Il costo supera di slancio i 12mila euro ma nei consumi si dimostra parca.
9.
Lunga 346 mm ha tentato di ammodernare le linee guardando al design europeo. L’idea di fondo resta però sempre la stessa: poco spazio, tanta funzionalità e prezzi da supermercato. Il motore è lo stesso delle gemelle Aygo, C1 e 107 ma l’abitacolo e la struttura della vettura cambiano completamente. Lo spazio interno ? dalle linee molto geometriche ? sorprende per ariosità e semplicità. Pochi fronzoli ma particolari intelligenti come le porte che si aprono a 90°. Aggiungete un prezzo di poco superiore agli 8mila euro e avrete in sostanza il Cuore.
10.
?per 5 adulti, non certo per mancanza di originalità. Design e tecnica sono tutti made in Japan, e questa potrebbe essere già una garanzia. L’estetica è un po’ vecchia ma lo spazio e la dotazione di serie sono appetibili. Quattro adulti stanno comodi, cinque diciamo che ci stanno e basta. Fiore all’occhiello della Sirion sono gli accessori, offerti di serie: radio, lettore cd, fari alogeni, immobilizer, alzacristalli elettrici e chiusura centralizzata con comando a distanza, cinture di sicurezza con pretensionatore regolabili in altezza, sedile posteriore sdoppiato abbattibile separatamente, sono tutti di serie già nella versione base che costa 10.581 euro.
Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it