Economia

Questioni di bonus Ricchi loro, poveri noi

di Redazione

Le bottiglie di Dom Perignon sono già in frigo. Sono tornati i tempi d’oro per le banche e le società di investimento che prevedono di pagare bonus per 140 miliardi di dollari, pari quasi al doppio del fatturato della Fiat. Le grandi banche ora sono degli hedge funds con garanzie da parte degli Stati. Il loro business è cambiato: non è più il finanziamento o la consulenza alle aziende ma sono gli utili di negoziazione grazie al rialzo delle borse e alla concorrenza che si è ridotta dopo la scomparsa di Lehman Brothers, Bear Stearns e altre.
Prendiamo ad esempio la miglior banca al mondo: Goldman Sachs. Gli utili sono spaventosi: triplicati a 10 miliardi di dollari in un trimestre, 111 milioni al giorno. Che ridere, 10 miliardi sono stati i soldi prestati per salvarla (già restituiti) e ora li guadagna in tre mesi di trading. Il suo fondo premi è per ora arrivato a 17 miliardi di dollari con una media di 700mila (467.000 euro) per ciascuno dei suoi 31.700 dipendenti.
L’amministratore delegato ha girato il mondo nelle scorse settimane predicando le virtù della moderazione, autodisciplina e responsabilità, riconoscendo che la rabbia dei contribuenti è “comprensibile e giustificata”. Paul Volcker, consigliere di Obama, ha detto riferendosi ai banchieri: «È osceno quello che guadagnano».
I contribuenti, dopo aver salvato le banche dal fallimento per la crisi finanziaria da esse causata, ora si ritrovano a pagare un costo ben più alto con la perdita di posti di lavoro, tagli alla spesa pubblica e aumento delle tasse.
Le stime della Banca Mondiale parlano di 90 milioni di nuovi poveri che scenderanno sotto la soglia della povertà estrema (un dollaro al giorno) entro la fine del 2010 come tragico esito della crisi degli ultimi due anni.
Triste notizia anche per AIG, colosso mondiale dell’assicurazione. Il governo USA era intervenuto con 250 miliardi di dollari per non farlo fallire: ci sarà un taglio di 198 milioni di dollari sui bonus previsti per il 2010 e occorrerà recuperare 45 milioni già pagati nel 2009. Anche l’assistente di cucina che ha incassato 7700 dollari.

MA LA CRISI NON ERA FINITA?
«Spero che gli incentivi verranno rinnovati anche per il 2010, altrimenti sarà un disastro» (Sergio Marchionne amministratore delegato della Fiat).


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