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Avvenire: pietà per l’uomo pubblico che sbaglia, anche se per Boffo…

«Senza pietà ogni umano consorzio si disfa e si insanguina», scrive in prima pagina Davide Rondoni. Poi un affondo sull'ex direttore, anche se non lo cita

di Gabriella Meroni

«È legittimo stigmatizzare le debolezze di un uomo pubblico, e trarne, sul piano politico e morale, le inevitabili conseguenze, ma non puo’ diventare motivo per massacrare la dignità sua e la sensibilità di coloro che lo amano o che gli sono legati». Lo scrive Avvenire che dedica al “caso Marrazzo” un editoriale a firma dello scrittore Davide Rondoni. Secondo Rondoni la vicenda del governatore del Lazio dovrebbe essere «piuttosto, l’occasione per una riflessione seria, dura e al tempo stesso pietosa». «Sì – esorta il quotidiano cattolico – usiamolo questo aggettivo, senza il quale ogni società umana decade, poiche’ senza pietà ogni umano consorzio si disfa e si insanguina». «Se davvero la questione morale – scrive ancora Rondoni – fosse un momento per guardarsi in faccia, anche con le proprie debolezze, allora forse la politica e i suoi teatri ne riceverebbero una nuova tensione positiva, e un’aria meno ammalata. Se davvero fosse un’occasione per parlare tra uomini in carne e ossa, preoccupati per il decadere delle istituzioni politiche e di garanzia; insomma, se il disastro umano di questo o quel caso noto servisse per uscire un attimo dal teatro di “pupi” a cui sembra ridursi spesso la politica italiana, allora ne verrebbe un guadagno per tutti». «Una vera questione morale – prosegue – sarebbe il tratto di un’epoca di agire retto e dove non si usa la comune debolezza umana come clava gli uni contro gli altri. Dove politici, uomini dello Stato e mass media non lavorano per sfasciare la gente. E dovremmo – conclude Avvenire evidentemente pensando al caso dell’ex direttore Dino Boffo, costretto alle dimissioni da una campagna stampa basata su lettere anonime – discutere anche su perche’ accade che mentre qualcuno viene “massacrato” e fatto fuori sui giornali sulla base di carte false, intorno ad altri, persino immortalati in video sgradevoli, scattano strani meccanismi di solidarietà e di protezione ad alto livello».


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