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MIGRANTI. In 200 alla deriva da cinque giorni

Sempre più difficili per le persone a bordo di un barcone da cui era partito un sos venerdì scorso. Malta non le ha soccorse, ora l'imbarcazione è in acque italiane. La Cgil: "Il governo intervenga per evitare tragedie"

di Daniele Biella

Assume toni sempre più disperati l’odissea degli almeno 200 immigrati clandestini a bordo di un barcone che, secondo le ultime testimonianza, da cinque giorni (non da tre come si era presunto finora) naviga nel mare in burrasca, seguito dalla petroliera italiana Antignano.

L’imbarcazione sta per entrare in acque italiane. Ieri sera dal porto di Pozzallo, nel ragusano, erano partite due motovedette della Capitaneria di porto con medici a bordo, ma hanno dovuto fare rientro per il mare troppo agitato.

A bordo della barca ci sarebbero immigrati provenienti dall’eritrea, dalla Somalia e dal centro Africa, tra cui numerose donne e anche bambini. La petroliera non si puo’ avvicinare troppo all’imbarcazione a causa del maltempo: rischia di affondare la barca con i migranti. A lanciare l’allarme dal barcone era stato tre giorni fa uno dei migranti a bordo con un telefono satellitare.

“Prima che si consumi l’ennesima tragedia chiediamo al governo di fare tutto ciò sia necessario per evitare che quelle persone siano in pericolo di vita, verrà poi il tempo per chiarire comportamenti, procedure e responsabilità di ognuno”, affermano in una nota la segretaria confederale della Cgil, Morena Piccinini, e il responsabile immigrazione dell’organizzazione, Pietro Soldini . “Sarebbe quanto mai necessario che l’informazione pubblica garantisca informazioni in tempo reale ed immagini in diretta per rendere trasparenti gli eventi e le responsabilita’ di quello che accade o potrebbe accadere”, aggiungono i due dirigenti sindacali.

 


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