Economia

I Rotoloni sono attenti all’ambiente

Il primo Bilancio di sostenibilità del Gruppo Sofidel

di Redazione

Se i Rotoloni Regina li conoscono tutti, il Gruppo Sofidel che li produce, invece, ha bisogno di qualche presentazione al grande pubblico. L’occasione è la pubblicazione del primo Bilancio di sostenibilità che sarà pubblicato in sintesi con il prossimo numero di Vita. Sofidel, quarto gruppo europeo e quinto a livello mondiale nel settore tissue, è guidato da Luigi Lazzareschi. Classe 1963, un MBA negli States dove Lazzareschi si avvicina ai temi di Csr, che fa penetrare passo dopo passo anche nel suo Gruppo.
Vita: Quali ragioni dietro la scelta di fare il Bilancio di sostenibilità?
Lazzareschi: La trasparenza è diventata oggi un imperativo per ogni azienda che operi sui mercati nazionali e internazionali. I dipendenti, i clienti, gli operatori finanziari, le istituzioni e la collettività si aspettano un comportamento sempre più responsabile. Il Bilancio di sostenibilità per tutti questi stakeholder – a cui è stato distribuito – è un quadro complessivo delle performance economiche, ambientali e sociali al fine di consentire loro di formarsi non solo un giudizio motivato sui principali criteri di gestione del business, ma anche di constatare come il perseguimento degli obiettivi strategici avvenga nel rispetto della sostenibilità.
Vita: Qual è la relazione con la collettività e il mondo del non profit? Ci sono tavoli di confronto?
Lazzareschi: Il rapporto fra il Gruppo e le comunità non si ferma alla semplice filantropia e al sostegno finanziario, ma guarda al supporto strategico, allo start-up di piccole e medie imprese, al contributo alla crescita economica, culturale e sociale delle aree di riferimento. Particolare attenzione viene data alle istanze provenienti dal mondo dell’associazionismo, dalle organizzazioni sindacali e dalle altre componenti sociali di volta in volta presenti. Fra gli obiettivi di Sofidel vi è la volontà di porre in essere azioni di miglioramento in grado di dare completa attuazione alla propria politica ambientale.
Vita: Sofidel si sente un soggetto attivo per la diffusione di una consapevolezza ambientale?
Lazzareschi: Anche per questo nel dicembre 2008 è nata la partnership tra Sofidel e il WWF. Con questo accordo il Gruppo Sofidel è la prima grande azienda italiana, e la prima mondiale del settore tissue, a prendere parte a “Climate Savers”. Si tratta di un programma internazionale promosso da WWF che riunisce gli sforzi di 21 grandi aziende impegnate nella definizione di ambiziosi piani di riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Il nostro obiettivo è quello di ridurre entro il 2020 le emissioni di CO2 del 26% rispetto ai livelli del 2007.
Vita: Cellulosa e acqua sono fondamentali per la produzione. Qual è il vostro impegno?
Lazzareschi: Intendiamo consolidare l’attenzione verso le fonti di approvvigionamento della cellulosa, già adesso proveniente da piantagioni con certificazione forestale o altro documento comunque comprovante il possesso di requisiti di sostenibilità. Inoltre vogliamo mantenere le nostre già ottime performance nei consumi idrici e contenere l’utilizzo dell’acqua da fonti di approvvigionamento ritenute sensibili.


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