Salute

Volontari del sangue, un tesoretto anti virus

Pronte 600mila dosi per i donatori fra i 28 e i 55 anni. Grazzini del Cns: «Gli uomini potranno donare anche ogni due mesi»

di Daniele Biella

Donatori di sangue, è ora di vaccinarsi contro l’influenza A. Nessuna imposizione, piuttosto è un consiglio-appello quello che arriva dal Cns, il Centro nazionale sangue, e che sottoscrivono tutte le associazioni italiane della donazione. «Un consiglio perché con il vaccino si è sicuri di non prendere l’influenza né passarla ad altri, un appello poiché se ci dovesse essere una rapida diffusione del virus sapremmo così a chi rivolgerci», spiega Giuliano Grazzini, direttore del Cns, che di recente, in accordo con l’Istituto superiore di sanità, ha divulgato le linee guida sulla «Preparazione e risposta del sistema trasfusionale» alla possibile epidemia futura. «I donatori sono stati inseriti dal ministero tra le categorie essenziali che hanno la priorità», continua Grazzini, «sono quasi pronte all’uso 600mila dosi che verranno distribuite su tutto il territorio nazionale».
La data di inizio delle vaccinazioni “volontarie” (ogni donatore firmerà un consenso informato) varia a seconda delle decisioni delle singole Regioni, ma è prevista attorno all’inizio di novembre. Attenzione, però: la vaccinazione non è universale. La fascia di donatori ammessa è dai 28 ai 55 anni, «quella che dona con più frequenza». Per tutti, comunque, è previsto un triage (una sorta di scrematura) all’appuntamento con la donazione: chi avrà la temperatura sopra i 37,5° verrà rimandato a casa. «Grazie ai donatori vaccinati avremo così in mano un “tesoretto”», prosegue Grazzini, «che all’emergenza potrà essere richiamato anche in tempi brevi. È in arrivo un’ordinanza in tal senso», per la quale il donatore maschio che sarà immune all’H1N1 verrà messo in corsia preferenziale: potrà essere richiesto il prelievo ogni due mesi anziché i tre canonici.
«Ma è chiaro che non verrà fatta alcuna distinzione tra vaccinati e non al momento della donazione periodica», chiarisce Vincenzo Saturni, presidente di Avis, che con le altre associazioni, dopo aver aderito alla campagna di sensibilizzazione del Cns (uno spot in tv, manifesti sui mezzi pubblici) si sta ora attrezzando per inviare indicazioni alle proprie sedi locali. «La priorità è far conoscere le modalità di prevenzione, la possibilità di vaccinarsi è presentata come un valore aggiunto, che ha un ulteriore impatto altruistico», aggiunge Saturni. Gli fa eco Luigi Cardini, presidente di Fratres: «Vaccinarsi è importante perché significa garantire il sangue in caso di bisogno urgente, soprattutto in vista dei picchi presunti». Non si escludono resistenze dei donatori a vaccinarsi. «Ma è nostro dovere far capire loro l’utilità di tale gesto, anche perché il vaccino non ha alcuna controindicazione».


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