Sostenibilità

Carobenzina? Gli italiani rinunciano all’auto

Nel 2009 le spese per le quattroruote sono calate dell'8,5%

di Redazione

Aumenti da 4 a 20 millesimi al litro, sia per la benzina che per il gasolio di tutti i marchi. A dirlo è la rilevazione di Staffetta Quotidiana. I prezzi medi variano così da 1,309 euro al litro (Erg) variano così da 1,309 euro/litro (Erg) a 1,324 euro/litro (Shell) per la verde e da 1,154 euro/litro (Erg) a 1,169 euro/litro (Shell) per il gasolio.


”Si tratta di prezzi ‘isterici’, che aumentano ad una velocita’ impressionante. Basti pensare che solo 20 giorni fa la benzina costava 1,248 euro al litro e il gasolio 1,095”. Ad affermarlo in una nota e’ il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, commentando l’andamento dei prezzi dei carburanti. L’isterismo dei listini, che solo in parte e’ giustificabile con i rincari avvenuti nelle quotazioni internazionali del petrolio, allo stato attuale, rileva il presidente dell’associazione dei consumatori, ”determina un maggior esborso pari a 3,3 euro per un pieno di benzina e 3,15 euro per un pieno di gasolio. Non ci resta che sperare in una futura cura che possa guarire la patologia di cui soffre il settore dei carburanti in Italia -conclude Rienzi- sempre piu’ caratterizzato da prezzi che schizzano rapidamente al rialzo al primo accenno di aumento del petrolio”.

“E’ francamente insopportabile che ogni qualvolta vi sia tensione sul prezzo del petrolio scatti con estrema velocita’, mai riscontrabile in discesa, l’adeguamento al rialzo del prezzo dei carburanti alla pompa”, concordano Federconsumatori e Adusbef. “Inoltre, non bisogna dimenticare che anche l’euro con cui si paga la materia prima si e’ rivalutato veleggiando a circa 1.5 sul dollaro e cio’ dovrebbe lenire tale aumento. Siamo quindi ancora una volta in presenza di elementi speculativi che si aggiungono a quelli internazionali che vedono inspiegabilmente aumentare il prezzo del petrolio con le economie ancora disastrate. Cio’ costera’ ai cittadini circa 36 euro annui in piu’ per i pieni solo di costi diretti e di 30 euro per quelli indiretti causati dai costi di trasporto delle merci. A quando maggiori controlli sulla doppia velocita’ dei prezzi? A quando il riallineamento ai prezzi europei sempre inferiori di 4-5 cent al litro? E a quando il processo di apertura alla vendita alla grande distribuzione per risparmiare 7-8 cent al litro sui prezzi? Si chiedono Trefiletti e Lannutti di Federconsumatori ed Adusbef.

‘Secondo uno studio di Leaseplan Italia nel 2009 gli italiani le spese degli italiani per l’auto sono diminuite dell’8,5%”. Un dato non sorprendente per l’Adoc che sottolinea come, in base alle sue stime, il 40% dei consumatori ha rinunciato all’auto. Gli oneri e i costi di gestione per l’automobilista, rileva il presidente dell’Adoc, Carlo Pileri, ”ammontano a circa 4mila euro l’anno tra multe (130 euro), bollo (150 euro), assicurazione (850 euro), carburanti (2.500 euro), parcheggi a pagamento (50 euro) e altri costi di gestione (200 euro). Non ci meravigliamo, quindi, che il 40% dei cittadini abbia rinunciato all’utilizzo dell’auto, o sia in procinto di farlo”. Soprattutto la voce carburanti, sottolinea Pileri, ”rappresenta un esborso gravoso. I nuovi rincari di verde e gasolio testimoniano come, ancora una volta, si presenti l’odioso fenomeno della doppia velocita’ dei prezzi alla pompa: il prezzo dei carburanti e’ lesto a salire quando il costo del greggio sale, al contrario e’ immobile quando il petrolio cala di prezzo. Sul prezzo finale dei carburanti gravano anche, per oltre il 50%, le tasse, accise e Iva. Molte delle accise furono introdotte in seguito ad eventi eccezionali e temporanei, come la guerra di Abissinia del 1935”. Nonostante il cessare della situazione straordinaria, rileva Pileri, ”le tasse non sono state abolite. Con il risultato che oggi siamo costretti a pagare un balzello di 0,30 euro, Iva compresa, per situazioni che hanno avuto la loro fine anche 70 anni fa. Un intervento che potrebbe risollevare le sorti dei consumatori sarebbe il taglio di 10 centesimi sia delle tasse che del prezzo del prodotto industriale ad opera dei petrolieri, per complessivi 20 centesimi. In questo modo chi possiede un’auto a benzina spenderebbe in media 360 euro in meno su base annua, mentre con un’auto a gasolio si risparmierebbero 180 euro l’anno. E con il calo dei costi di trasporto potrebbe realizzarsi l’agognato calo dei prezzi dei prodotti alimentari che, in quanto trasportati su gomma, risentono delle oscillazioni del greggio” conclude il presidente dell’Adoc.


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