Famiglia

Si gioca alla guerra e la gente muore

Dopo quattro anni di alluvioni e siccità, i campi non danno più nulla. Ma il regime rosso strumentalizza anche le ong

di Carlotta Jesi

Otto milioni di coreani, circa un terzo della popolazione, vivono con cento grammi di riso al giorno. Due milioni e mezzo, tra cui tantissimi bambini sono già morti. E questo mentre il loro governo continua a giocare alla guerra e a sfidare il mondo, sperimentando nel Mar del Giappone un nuovo missile balistico dalla gittata di oltre 2000 chilometri. Questo è davvero l?esempio più clamoroso di come la follia di un regime chiuso e ostinato possa ridurre alla fame una popolazione indifesa e senza colpe. Dopo le terribili alluvioni che nel 1994 e 1995 spazzarono via raccolti, granai, case e sistemi di irrigazione e dopo la siccità del ?96, i campi nordcoreani sono ridotti a un deserto arido e improduttivo. Da quadi due anni non danno più raccolti. E le inondazioni continuano insieme alla fame . Nel maggio di quest?anno il Pam parlava di 2 milioni di vittime della carestia, anche se è difficile fare stime precise. Una cosa purtroppo è sicura: in Corea del Nord di denutrizione si muore. Soprattutto i bambini: circa due milioni hanno peso e statura sotto il normale, mentre la dieta giornaliera spesso prevede corteccia d?albero bollita, alghe e muschio. Secondo la Fao, nel 1997 il deficit di cereali ha raggiunto un milione e novecentomila tonnellate. Alla malnutrizione si aggiungono le malattie e le infezioni dovute all?acqua contaminata dei fiumi, unico serbatoio a cui attingere dopo che le inondazioni hanno completamente distrutto il sistema degli acquedotti. Inoltre, anche se l?acqua è stata pian piano assorbita dalla terra, i campi rimangono inutilizzabili per la semina perché gli uomini non hanno la forza di arare e mancano fertilizzanti, pesticidi, carburatori e trattori. Ma il governo di Pyongyang, che ha accettato controvoglia gli aiuti dell?Unione Europea, delle organizzazioni internazionali e delle ong (tra cui il Cesvi), non accenna a modificare le sue politiche. Anzi, c?è anche chi accusa il regime comunista di strumentalizzare l?operato dei volontari: è il caso dei francesi di Médécins sans frontières, che sentendosi ?manipolati? hanno annunciato l?intenzione di lasciare il Paese. E la popolazione nordcoreana, così, continua a morire di fame.


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