Mondo

Le assicurazioni al contrattacco

Guerra di numeri tra la lobby dell'industria delle assicurazioni mediche e la commissione finanze in Senato

di Martino Pillitteri

Le assicurazioni vanno al contrattacco. Secondo uno studio commissionato dall’America’s Health Institute Plans (AHIP) alla PricewaterhouseCoopers e dato alla stampa ieri, la riforma della sanità voluta dall’amministrazione Obama comporterebbe un aumento dei costi delle polizze assicurative. E a pagare saranno gli attuali americani già coperti da assicurazione medica privata. Nel 2013 ll costo delle polizze familiari salirebbe di 1.700 dollari, mentre quello delle polizze individuali di 600 dollari; nel 2019 gli aumenti delle polizze si aggirerebbero intorno a  4000 dollari per le famiglie e 1.500 dollari per gli individui.
La tempistica di questa contromossa dell’AHIP consegna ai detrattori politici della riforma sanitaria un’arma in più da usare in Commissione Finanze del Senato che proprio oggi ha in agenda il voto per l’approvazione della proposta del senatore Max Bausus, quella che, secondo le parole di President Obama, ha tenuto conto delle migliori idee e proposte dei democratici e dei repubblicani.
La scorsa settimana si respirava un clima di ottimismo politico alla Casa Bianca. I dati elaborati dal Congressional Budget Office (un’agenzia federale indipendente bipartisan che fornisce dati e previsioni economiche al Congresso) stabiliva che la public option sanitaria di Obama sarebbe costata, nell’arco dei prossimi 10 anni, 81 miliardi di dollari in meno rispetto all’attuale spesa sanitaria federale. L’assistenza medica agli attuali 25 milioni di americani non attualmente coperti dall’assicurazione sanitaria sarebbe costata, sempre secondo i calcoli del Budget Office, sulle casse dello stato circa 829 miliardi di dollari. Obama aveva fissato un tetto massimo di 900.
I numeri dati alla stampa ieri complicano l’iiter che secondo le migliori previsioni avrebbe portato la discussione della riforma sanitaria al Congresso queto mese. La visione dell’industria sanitaria non corrisponde a quella della commissione finanza del Senato. Il nocciolo della questione riguarda la ripartizione fra costi sostenuti dal pubblico e quelli dal privato. Il piano della commissione finanze impone che dal 2013 gli assicuratori o gli assicurati si spartiscono le nuove tasse sullle polizze  (che le aziende offrono ai loro dipendenti) con premi superiori a 8000 dollari per gli individui e 21.000 dollari per le famiglie. Invece di dividersi le spese derivate della nuove tesse, gli assicuratori troverebbero il modo, spiega un articolo del New York Times, di far pagare queste nuove imposte esclusivamente dagli assicurati.

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