Non profit

In cantiere la Banca del Mezzogiorno

Nasce il progetto per rilanciare l’imprenditoria al sud aumentando la capacità di offerta del sistema bancario

di Lorenzo Alvaro

Si chiamerà Banca del Mezzogiorno e potrà contare sulla rete degli uffici postali e degli sportelli degli istituti di credito cooperativo. Inoltre, il piano per il rilancio del credito al Sud prevede l’emissione sul mercato di bond-Sud, obbligazioni o strumenti finaziari con scadenza a 18 mesi che potranno essere emessi da qualsiasi istituto di credito o finanziario. Sono questi i principali contenuti del ddl che il ministro dell’Economia Giulio Tremonti sta mettendo anticipati dal Mattino diretto da Virman Cusenza.
Gli obiettivi sono essenzialemente due, come anticipa il giornale citando il testo: «aumentare la capacità di offerta del sistema bancario e finanziario del Mezzogiorno e sostenere le iniziative imprenditoriali maggiormente meritevoli di credito, incidendo sui costi di approvvigionamento delle risorse finanziarie necessarie agli investimenti».
La Banca del Mezzogiorno prevede il Comitato promotore che sarà composto da 15 membri anche in rappresentanza delle categorie economiche e sociali, cinque saranno espressione di soggetti bancari e finanziari con sede legale in una delle regioni del Sud, un posto sarà riservato a un esponente delle Poste. Il comitato non comporterà oneri per la finanza pubblica. Lo Stato assumerà il ruolo di socio fondatore con l’obiettivo di avviare l’iniziativa e favorire l’aggregazione di una maggioranza rappresentata da soggetti privati. Entro cinque anni l’intera partecipazione posseduta dallo Stato sarà ridistribuita fra i soci privati.
l nuovo istituto «dovrà favorire lo sviluppo di servizi e strumenti finanziari per il credito di medio-lungo termine nel Mezzogiorno anche con l’emissione di obbligazioni e passività indirizzate a finanziare le piccole e medie imprese che investono nel Sud». I bond potranno essere lanciati per finanziare specifici progetti infrastrutturali sostenendo la partnership pubblico-privato e in questo caso potrebbe scattare la garanzia dello Stato. Infine la Banca del Mezzogiorno “potrà acquisire dalle banche aderenti mutui a medio-lungo termine di piccole e medie imprese per creare portafogli efficienti in termini di diversificazione e riduzione del rischio».
Quanto all’alleanza con le Poste, nell’ottica di una presenza capillare sul territorio, il nuovo istituto, si legge nel testo citato dal “Mattino” agirà «attraverso la rete di banche e istituzioni che aderiscono all’iniziativa con l’acquisto di azioni e può stipulare apposite convenzioni con Poste italiane spa. In ogni caso, l’adesione implicherà sempre l’affiancamento del marchio della Banca a quello degli altri soggetti». I fondi provenienti dalla raccolta delle Poste potranno essere destinati non solo all’acquisto di titoli governativi ma anche, per un alquota pari al 5% dei fondi, in altri titoli e strumenti finanziari se assistiti dalla garanzia dello Stato.
Iniezioni di liquidità anche per le banche di credito cooperativo che rappresenteranno l’ossatura dell’istituto. Per quelle che saranno autorizzate all’attività bancaria «successivamente alla
data di entrata in vigore della legge è ammessa, per un periodo massimo di cinque anni dall’autorizzazione stessa, l’emissione di azioni di finanziamento», si legge ancora nel testo. Le quote saranno sottoscrivibili «solo da parte dei fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione». Ma in ogni caso, se necessario, il ministro «può autorizzare enti e società partecipate e contribuire in qualità di soci finanziatori alla sottoscrizione di banche di credito cooperativo autorizzate all’attività dopo la pubblicazione del disegno di legge».



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