Non profit

Herta Müller, Nobel da 800 copie

Tanto ha venduto l'unico libro tradotto in Italia. Per questo l'editore adesso dice: «è un miracolo»

di Sara De Carli

Un Nobel da 800 copie. Tanto ha venduto, in Italia, Il paese delle prugne verdi, l’unico titolo di Herta Müller disponibile. Il suo editore, Keller, lo ha proposto nel 2008, quasi quindici anni dopo l’uscita dell’originale (che aveva per titolo Herztier, alla lettera “bestia del cuore”, troppo simile per il mercato italiano alla bestia nel cuore della Comencini, uscito nel 2005).

Qui da noi, ormai dimenticati i racconti tradotti nel 1982, a ripuntare sul cavallo di razza dal destino editoriale (finora) infelice è stata Keller, piccola casa editrice di Rovereto, nata solo nel 2005. Di Il paese delle prugne verdi ne ha tirate un migliaio di copie: averne vendute 800 era già un successo. Ieri, poche ore dopo l’assegnazione del Nobel, la tipografia aveva già esaurito la carta per la nuova tiratura.

La recensione più altolocata, in Italia, il libro se l’era guadagnata su Alias il 2 agosto 2008. Parla di «una lingua intensamente poetica, capace di squarci visionari e sconfinante a tratti in un perturbante surrealismo», di «aderenza empatica alla realtà descritta», di «bellezza esaustiva di questo poema in prosa altamente politico, teso in ogni momento a denunciare la mutilazione sistematica operata dal regime sulle esistenze individuali». Poi c’è una recensione su Tuttolibri il 27 settembre 2008, cinque righe nello scaffale, un accenno di trama, pagine e costo e poco più. Il resto sono recensioni sulla stampa locale. Più qualche pezzo apparso in occasione della partecipazione della Müller al Festival Letteratura di Modena, dove è intervenuta come autrice della voce “Lager” nel Vocabolario europeo curato da Giuseppe Antonelli proprio per il Festival.  In quell’occasione, campeggia ora sul sito della casa editrice, Il paese delle prugne verdi è stato il secondo libro più venduto.

La Keller nel comunicato stampa a bilancio del Festival, venti giorni fa, lo ha definito «un piccolo miracolo». Chissà come lo chiama, oggi, l’aver vinto il Nobel.

Ritratto di Herta Müller, 2009 © privat/Hanser Verlag


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