Mondo

Fondazione s. Lucia di Roma licenzia 240 dipendenti

Come conseguenza del decreto 56/09 della Regione Lazio

di Amnesty International

Nuovo incontro questa mattina tra la dirigenza dell’IRCCS Fondazione Santa Lucia di Roma e le rappresentanze sindacali, cui è stato comunicato ufficialmente l’avvio della procedura di legge per il licenziamento collettivo per riduzione di personale. La decisone si è resa inevitabile per la grave crisi dell’Istituto, derivante dalle decisioni e dalle perduranti inadempienze della Regione Lazio. Il provvedimento riguarda 241 lavoratori del ruolo sanitario. All’incontro hanno partecipato FP CGIL, UIL FPL, CISL FP, ADONOP e CIMOP.

La situazione di eccedenza del personale dell’Ospedale si è venuta a determinare a seguito del decreto n. 56 del 28 luglio 2009 del Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, in qualità di Commissario ad acta, che ha di fatto escluso la Fondazione dalle strutture autorizzate ad esercitare attività riabilitativa di alta specialità, imponendole di adeguarsi ai minori requisiti organizzativi previsti dalla normativa regionale. La drastica riduzione di personale altamente specializzato (circa il 50%) non consentirà più un’adeguata assistenza ai pazienti neuro-motulesi (per ictus, post coma, patologie neuro degenerative, ecc). Inoltre, l’applicazione del decreto 56/2009 comporterà un gravissimo pregiudizio alla stessa attività della Fondazione come IRCCS, venendo a mancare la tipologia di pazienti per proseguire le linee di ricerca traslazionale.

La Santa Lucia ritiene illegittime le disposizioni del decreto 56/09, dei decreti collegati e del Piano Sanitario Regionale per la parte di merito, poiché contrarie alla normativa nazionale sugli IRCCS e sulle strutture di alta specialità, nonché assolutamente pregiudizievoli del diritto della salute del cittadino. Pertanto, ha annunciato che impugnerà questi provvedimenti presso il TAR. La Fondazione aveva nei giorni scorsi chiesto un incontro urgente al Ministero del Lavoro, la Salute e delle Politiche Sociali e con i vertici della Regione Lazio ma – ha comunicato ai rappresentanti dei lavoratori – non ha avuto a tutt’oggi alcun riscontro.

Il personale complessivamente in esubero è composto da: 14 dirigenti medici, 2 caposala, 133 infermieri professionali, 34 operatori socio sanitari, 37 fisioterapisti, 13 logopedisti, 1 ausiliario di supporto, 7 ausiliari. Perdurando però le inadempienze della Regione Lazio, la Fondazione ha avvertito le RSA che in futuro anche altre figure professionali (amministrative e relative ai servizi centralizzati) potrebbero essere interessate ad un’ulteriore procedura di messa in esubero.


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