Nella cerimonia d’apertura del Sinodo africano il Papa ha denunciato con forza il colonialismo «mai del tutto finito». Il Primo Mondo, ha detto, non solo continua a depredare i grandi tesori dell’Africa ma esporta nel continente nero i suoi «rifiuti tossici spirituali». Il quotidiano Le Monde, in Francia, ha dedicato un editoriale all’omelia di Benedetto XVI. In Italia la grande stampa l’ha praticamente ignorata. Si è rifatta il giorno dopo, però. Prendendo spunto dalla battuta di un cardinale africano, per giocare sulla solita canzoncina del “Papa nero”. Cadono le braccia, delle volte, a constatare il degrado dell’informazione italiana. Questione che dovrebbe impensierire almeno tanto quanto quella della libertà di stampa. Il Papa ormai fa notizia solo se estremizzabile sulle questioni morali o se sfruttabile, per uso contingente, da una delle opposte tifoserie giornalistico-politiche. Il resto è curiosità, folclore.Per fortuna c’è il web dove chi vuole può informarsi direttamente. Sul Sinodo africano i siti di Nigrizia, dei comboniani, e di Missionline del Pime, offrono materiali e commenti in abbondanza.
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