Non profit

Io difendo la 185, si continua

Due tra le tante lettere giunte in merito al presidio davanti al Senato per la campagna in difesa della legge 185.

di Riccardo Bonacina

Caro Bonacina, che delusione la manifestazione organizzata davanti al Senato per protestare contro le modifiche alla legge 18590. Zanotelli, don Ciotti, le Donne in nero, la Francescato e… altre 50 persone. Per favore ditemi che c?è stato un problema di comunicazione, una mancanza di coordinamento, un deplorevole quanto umano errore. è stato imbarazzante, dopo un anno di lettere, appelli, email, campagne di Vita, ritrovarsi solo con uno sparuto gruppo di religiosi e pochi cittadini. Ripeto, deve esserci stato un errore. Ma, per favore, fate che questi errori non si ripetano più, ne va della credibilità di tutti. Confido in una vostra risposta e in una più massiccia adesione alle prossime iniziative.
Stefano Oltolini

Era una bella mattinata, a Roma. E, dentro le aule del Senato, si discuteva di questioni importanti. Questioni di vita e di morte. L?orario non era particolarmente indicato, né per chi lavora, né per chi studia. Io stessa, probabilmente, se in questo momento non fossi pressoché disoccupata, non ci sarei stata. Ma, mi chiedo, dove erano tutti quanti? Dov?era l?associazionismo che si sta battendo da mesi per la pace? Dov?erano le ong, i partiti, le comunità, dov?erano i giornalisti, i militanti, i pacifisti? Dov?erano le migliaia di persone che ogni giorno aderiscono alle campagne contro la guerra? Dov?era Emergency? Io ho visto solo i missionari e le missionarie Comboniane, don Luigi Ciotti, qualche senatore dell?opposizione e pochi curiosi finiti lì per caso… Ho visto Alex Zanotelli, ho visto un ragazzo giovanissimo (forse 16 anni), venuto da Bologna per la manifestazione, credendo (probabilmente) di unirsi a una gran folla. Ho visto, soprattutto, lo scollamento della società civile. Quel che non ho visto, è proprio quest?unione lillipuziana, che avrebbe dovuto portarci tutti davanti a palazzo Madama, a proteggere una legge conquistata a fatica, a dire NO alla guerra. Finalmente, con una voce sola.
Chiara Ludovisi (Roma)

Molti ci hanno espresso delusione rispetto al presidio (non manifestazione!) davanti al Senato lo scorso 28 gennaio, traendone conclusioni quantomeno affrettate. è vero, si poteva far di più, ma nelle stesse giornate le manifestazioni si sono moltiplicate e non solo a Roma. Il giorno precedente è stato organizzato il lancio della Campagna europea contro il traffico d?armi, il giorno seguente un altro presidio alla Camera. E i risultati si sono pure ottenuti. Grazie a mobilitazioni che avvengono quotidianamente anche via internet e via email (piazze telematiche) un altro rinvio, un altro ripensamento. Va bene così. Alla prossima.

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