Ogno volta che torno al mio Paese resto stupita. Qui
le mie coetanee son più disinibite di me. Se mettono
il velo, spesso lo fanno per attirare l’attenzione dell’altro sesso. E mandare a monte tutti gli stereotipi…di Fatima Khachi
Penso ai cambiamenti che stanno avvenendo in Marocco e con cui ogni estate mi ritrovo faccia a faccia. Come è naturale, i cambiamenti li ho notati soprattutto nei giovani, in particolare nelle ragazze. Infatti ogni volta che vado in Marocco rimango colpita dai nuovi atteggiamenti delle mie coetanee.
La prima novità riguarda soprattutto l’abbigliamento. I capi prediletti sono appunto i “vestiti occidentali”, come vengono definiti dagli stessi marocchini per differenziarli da quelli tradizionali. La maggior parte di loro indossa jeans molto aderenti al corpo abbinati a top. E io, che cerco sempre di fare del mio meglio appunto per apparire il meno occidentale possibile, talvolta indossando anche la gellaba, in un Paese abbastanza conservatore come il Marocco! La cosa più divertente è che, nonostante i miei vani sforzi, vengo subito riconosciuta come “straniera”!
Le ragazze marocchine, come tutte le ragazze del mondo, cercano di adottare tutte le possibili vie per provocare i ragazzi, che giustamente e saggiamente stanno al gioco. Una mia amica mi ha detto che molte portano il velo non perché sono state obbligate dai genitori o per sentimento religioso, ma perché sono più carine così. Il velo è diventato anche uno strumento per apparire brave ragazze di famiglia, anche se poi andando a vedere cosa combinano, tanto brave non sono. E io che avevo intenzione seriamente di mettere il hijab!
Altra novità è il trucco. Raramente capita di vederle senza trucco. Le ragazze marocchine sono diventate delle grandi civette. La notizia che mi ha sorpreso di più è stata questa: se una ragazza vede un “boy” che è di suo gradimento, gli si presenta dicendogli che le è piaciuto e vorrebbe una relazione sentimentale con lui. Infatti quando si esce la sera in centro si rimane sbalorditi dal numero di coppiette, mano nella mano, con o senza velo, in un Paese musulmano in cui le relazioni prematrimoniali sono proibite! Anzi, alcuni giardinetti sono frequentati solo da coppie giovanissime! Tutto questo però è alle spalle dei genitori, logicamente…
Quando vengono a sapere che vivo in Italia non ci credono perché sono fin troppo sobria per essere una che vive all’estero. Infatti si aspettano altri comportamenti, come mettere il costume, ecc. tant’è vero che ho ricevuto complimenti per questa serietà e castità. Infatti gli adulti ripetono sempre che la timidezza e il pudore di una volta vanno sempre più scomparendo.
Dai pettegolezzi si scopre che quella ha perso la verginità con quello, che di conseguenza è stato obbligato a sposarla, oppure se è una disgraziata non ottiene neanche questa possibilità per rimediare al fatto compiuto.
Mi ricordo che non si parlava di certi argomenti tabù, come il sesso. Invece oggi se chiedi a una tua amica di raccontarti una barzelletta, tutto il contenuto attinge alla sfera sessuale. Anche i corteggiamenti che si sentono per strada sono diventati molto più provocanti.
Gli adulti attribuiscono la causa di tutto questo all’influenza occidentale ma soprattutto alla parabola, grazie alla quale si seguono telefilm soprattutto messicani tradotti in arabo e la storia è sempre la solita, trame rosa.
Comunque, quando ritorno in Marocco noto sempre qualcosa di nuovo e talvolta mi sento come un pesce fuori dall’acqua, perché non è questo il Marocco che mi ricordavo. Però per un certo verso mi piace, devo solo abituarmi alle novità. Un amico mi ha detto che sarei stata più divertente se fossi meno casta. Chissà.
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