Non profit

Franceschini: «Porto il non profit alle primarie»

Il segretario uscente a tutto campo sui temi del terzo settore

di Ettore Colombo

«Il 5 per mille? Stabilizziamolo subito. Il servizio civile? Rafforziamolo per davvero. I controlli fiscali? Inutili e vessatori. E diamo un posto nel cda al sociale» Riforma organica della legislazione per il terzo settore, «oggi troppo frastagliata», necessità di dare vita a una «stagione costituente» per il non profit. Mettere mano al Codice civile, «dove l’associazionismo è definito solo in negativo, non è riconosciuto e non certo per il suoi meriti partecipativi». «Dare stabilità al 5 per mille, che va stabilizzato subito, perché è una straordinaria leva di sussidiarietà fiscale». «Non può essere una norma da contrattare anno per anno in Finanziaria né può essere una gentile elargizione della politica, ma un diritto dei cittadini». «Il servizio civile? È una straordinaria palestra di cittadinanza, va rafforzato». Sembra di sentir leggere il libro dei sogni, per il mondo del non profit, invece siamo solo ai titoli della prolusione che Dario Franceschini, attuale segretario del Pd, tiene in una conferenza-incontro pubblico organizzato dentro la Stazione centrale di Milano lo scorso 28 settembre e dedicato al mondo del volontariato. Franceschini, di fatto, non parla con i giornalisti, né prima né dopo l’incontro. Per noi di Vita, però, fa un’importante, anche se molto rapida, eccezione. Ce lo aveva promesso.
Vita: Tante belle parole sul 5 per mille, ma quando eravate al governo non è che avete fatto molto….
Dario Franceschini: Non abbiamo avuto il tempo per fare molto. L’ultima legislatura che ci ha visto al governo, nel 2006-2008, era decisamente “d’emergenza”. La prima Finanziaria fu un atto dovuto nei confronti della Ue, nella seconda abbiamo ballato sotto i colpi delle diverse e contrapposte forze che formavano la coalizione. Un errore che non intendiamo più ripetere. In ogni caso, credo fortemente nel 5 per mille. È il modo migliore per avvicinare cittadini, Stato e società civile organizzata. Ci sono in Parlamento molte proposte, e noi, il Pd, è pronto a votarle tutte. Il governo ci indichi la copertura finanziaria necessaria e non si perda altro tempo, approviamolo subito con un iter accelerato. Voglio porre l’attenzione anche su un altro dato. Lo Stato deve ancora assegnare alle associazioni il 5 per mille che i cittadini hanno scelto di destinare nel 2007! Si tratta di un ritardo inaccettabile che sta provocando gravissime difficoltà a molte associazioni ed enti che su quelle risorse avevano fatto affidamento.
Vita: Fosse solo quello, il problema, segretario. Il fisco le fa diventar matte, queste povere associazioni?
Franceschini: È vero. Perdura, negli apparati dello Stato, una diffidenza inspiegabile nei confronti del terzo settore, che si traduce in atteggiamenti punitivi e vessatori, quando passiamo sul piano del trattamento tributario. So che c’è un tavolo aperto con l’Agenzia delle entrate, dopo la pubblicazione di un testo vessatorio e soffocante nei confronti del non profit, testo che aumenta in maniera sproporzionata il carico burocratico e che prefigura un accertamento fiscale a tappeto su tutte le organizzazioni del terzo settore. Mi auguro si trovi una soluzione ragionevole. Se il ministro Tremonti crede di poter trovare gli evasori nel mondo del terzo settore, ha sbagliato indirizzo! Cerchino i veri evasori, la smettano con questa vergogna di premiare i furbi e i ladri con il condono e lo scudo fiscale, evitino di mettere sotto torchio le associazioni.
Vita:Passiamo a un altro tema caro al nostro mondo, ma poco dibattuto, sui media. Il servizio civile. Perché non prendere il coraggio a due mani e renderlo obbligatorio?
Franceschini: Sono assolutamente d’accordo. Anche in questo settore, però, bisogna rimarcare e denunciare i drastici tagli, i colpevoli ritardi e le troppe incertezze nell’azione di questo governo. Ritardi e incertezze assurde perché il servizio civile è una straordinaria palestra di cittadinanza, un’occasione di crescere formativa e dentro la quale si trovano le radici della storia migliore del nostro Paese. Ecco perché bisogna investire e credere, nel servizio civile. Che va rafforzato normativamente e finanziariamente.
Vita: Una delle sue proposte annunciate oggi farà molto discutere. Si tratta di rappresentare nel cda della Rai la voce del sociale. Ottima idea, ma chi si farà da parte? Non lottizzate anche voi, pur se in piccolo, come altri?
Franceschini: Quello della lottizzazione è un problema che riguarda tutti, non si può far finta di nulla. Penso che il mondo del non profit debba trovare spazio nella programmazione e permettere ai telespettatori di sentir raccontare le storie e le vite di quell’Italia positiva, che agisce in silenzio, è piena di valori e di testimonianze straordinarie ma che non trova spazio in un palinsesto legato solo alle logiche dell’audience e del mercato pubblicitario. Vede, spesso la politica si riempie la bocca di parole come “valori”. Ma i valori si vivono, non si predicano. E nel volontariato abbiamo esempi bellissimi di cosa vuol dire vivere i valori. Voglio vedere un’Italia così. Ma non tra cent’anni, adesso.


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