Economia
La banca di famiglia sta al passo coi tempi
Storia e valori delle Casse Rurali Trentine
di Redazione
In media, un nucleo trentino su due è socio.
Una storia che affonda le radici nell’800,
ma che ha saputo affrontare le sfide della modernità«Nasce modesta e senza pretese» disse don Lorenzo Guetti nel 1892, anno in cui fondò, a Quadra, la prima Cassa Rurale del Trentino. «Speriamo», aggiunse, «sia scintilla di maggiori incendi». Così accadde, in effetti. Nata per contrastare la povertà e l’emarginazione, a loro volta connesse alle difficoltà che i contadini incontravano nell’accesso al credito, la Cassa Rurale di risparmio e prestito iniziò a diffondersi rapidamente e mostrò di essere una efficace soluzione mutualistica: consentiva di raccogliere i risparmi di ciascun contadino e di rimetterli in circolazione sotto forma di prestiti vantaggiosi, contribuendo a ridurre la piaga, anche allora diffusa, dell’usura. Lo scopo, confermano gli statuti di allora, era quello di «migliorare sotto l’aspetto morale e materiale la condizione dei propri soci, fornendo loro il denaro necessario per l’esercizio dei loro affari e della loro economia agricola e favorendone il risparmio».
Se nel tempo è cambiata la risposta organizzativa, i principi di mutualità senza fini di speculazione privata sono rimasti e hanno continuato a ispirarsi a un’ideale di democrazia economica: favorire l’accesso al credito vuol dire anche oggi consentire una cittadinanza più partecipe e attiva, accompagnare l’iniziativa personale e favorire la crescita responsabile e sostenibile di un territorio. I soci al primo posto, dunque. A loro in effetti sono riservate condizioni privilegiate (a partire da tassi agevolati sui finanziamenti e i depositi, per arrivare a polizze assicurative a condizioni di favore).
Una scelta coerente con il mutualismo, che però non impedisce una attenzione particolare a chi socio non è. I prodotti e i servizi offerti dalle Casse sono tagliati sulle specifiche esigenze del singolo cliente, l’approccio ai finanziamenti è sempre responsabile, in modo da aiutare i clienti a prevenire o a riparare eventuali problemi di sovraindebitamento, mentre costante è il supporto alle famiglie (che comprende la disponibilità a rimodulare le condizioni economiche dei servizi in presenza di particolari esigenze).
Qualche esempio. A favore di cultura, scuola e formazione sono stati erogati più di 3 milioni e 500mila euro. Per le attività sportive, quasi 4 milioni. Per assistenza, interventi umanitari e protezione civile sono stati destinati circa 2 milioni. Iniziative (cui si aggiungono gli stanziamenti per enti religiosi e manifestazioni fieristiche) che vengono comunicate al territorio anche attraverso lo strumento del bilancio sociale.
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