Salute

2,5 milioni di euro per dire che è una normale febbre

Tanto spenderà il governo per la campagna di informazione. Che avrà Topo Gigio come testimonial

di Redazione

Tolti i panni dell’ambasciatore Unicef, indossati camice e stetoscopio. Il topo più famoso d’Italia ne ha fatta di strada: dalla prima apparizione televisiva a Canzonissima, passando per un indimenticato Carosello fino alla consacrazione  come spalla fissa di Cino Tortorella nello Zecchino d’Oro, Topo Gigio compie cinquant’anni con un ritorno che ci potevano evitare. È lui il testimonial scelto dal governo per la nuova campagna di prevenzione contro l’influenza A che a breve sarà lanciata su tv, giornali e settimanali. Una campagna in grande stile per dire che sostanzialmente non c’è alcun pericolo e che, la tanto temuta suina vale una normale febbre stagionale. 

La scelta del pupazzo, ha spiegato con tanto di conferenza stampa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, è stata presa perchè «presente nella memoria di tutti gli adulti e che affascina sempre i bambini». La stessa creatrice di Topo Gigio, Maria Perego – che ha concesso gratuitamente (meno male, ndr) il suo personaggio per la campagna – in un’intervista attribuì l’enorme successo del pupazzo al fatto che  fosse «il ritratto del candore, della fiducia in un mondo flagellato dai pericoli e dalle paure».

Durante la presentazione della campagna, alla presenza del viceministro alla Salute Ferruccio Fazio, la creatrice del pupazzo lo ha fatto cantare e ballare sulle spalle dei divertiti Fazio e Bonaiuti. Una campagna da «circa 2,5 milioni di euro», ha rivelato Elisa Grande, Capo dipartimento Informazione e editoria, che avrà successivamente una seconda fase, probabilmente entro 3 settimane, con nuovi spot che riguarderanno nello specifico la campagna vaccinale. Ma non solo.

Lo spot potrebbe approdare addirittura in America Latina. «Abbiamo avuto richiesta da un grande network latino americano che vuole trasmettere sulle proprie reti lo spot, si tratterebbe di ben 257 stazioni», ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti«, precisando di «stare lavorando alla cosa».


Ma sapete cosà dirà il simpatico toloplino a tutti gli italiani dopo mesi di tambureggianti allarmi? Che era uno scherzo perchè “L’influenza A è una normale influenza, con queste cinque regole si combatte meglio”.

Cinque regole che poi non sono altro che quelle prescritte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per prevenire la diffusione del virus. Ovvero:


1) lavarsi spesso e bene le mani non solo con l’acqua, ma anche con il sapone;
2) coprirsi il naso e la bocca con un fazzoletto se si starnutisce, poi buttare il fazzoletto nella spazzatura;
3) se ci si dimentica di lavare le mani, non toccare occhi, naso o bocca;
4) cambiare spesso l’aria in casa;
5) in caso di febbre, tosse o raffreddore, restare a casa e chiamare il medico di famiglia.

Ieri infine il viceministro Fazio ha annunciato che da lunedì prossimo 12 ottobre comincerà la spedizione del vaccino alle Regioni, sottolineando che «le prime Regioni dovrebbero cominciare a vaccinare tra una quindicina di giorni, cominciando dalle categorie dei servizi essenziali».


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