Non profit

Sacconi diserta la Conferenza di Torino

Assente il ministro, ma in generale una Conferenza con molta filosofia, buone intenzioni e l'ammissione di avere fondi ridotti al lumicino

di Sara De Carli

Alla fine quindi  a Torino, alla terza Conferenza nazionale sulla disabilità, il ministro Maurizio Sacconi non ci è andato. Il suo intervento era stato inserito in corsa in un programma che non lo prevedeva, dietro le vivaci proteste delle associazioni, ma alla fine le aspettative sono andate deluse. La platea di Torino ieri ha accolto il suo videomessaggio registrato con – testimonia Superabile – «una bordata di fischi», «rabbia e malumore». Nel suo intervento Sacconi ha fatto promesse e cercato di calmare le acque di una Conferenza dai toni abbastanza pessimisti: «Cercheremo di recuperare risorse, la manovra di bilancio non è completata, ci saranno aggiustamenti a margine», ha spiegato il ministro, «valuteremo come muoverci alla luce delle entrate e dei risultati raggiunti con lo scudo fiscale».

Risorse al lumicino

Ma intanto il Fondo per la non autosufficienza (introdotto nel 2007 con dotazione triennale) per il 2010 non verrà rifinanziato, anche se Sacconi dice che questo «ha un’importanza relativa» perché «ciò che conta è il Fondo sanitario nazionale e il modo in cui si gestisce», cioè – in prospettiva – «la scelta di incardinare la non autosufficienza nei servizi». E il Fondo delle politiche sociali è ancora oggetto di aspre polemiche in Conferenza Stato Regioni: «nell’arco di soli due anni, il 2008 e il 2009, il Governo ha tagliato il Fondo nazionale politiche sociali di quasi la metà, passando dai 953 milioni circa del 2007 ai 517 milioni circa di quest’anno, di cui ad oggi è stato erogato solo il 50%», dicono i rappresentanti delle Regioni.

Parte l’Osservatorio Onu

Per Superabile la terza Conferenza nazionale sulle politiche della disabilità «va in soffitta lasciando indicazioni poco univoche»: da un lato c’è l’impegno del governo a intraprendere un percorso di massima condivisione con le associazioni delle persone disabili e dei loro familiari, dall’altro la sensazione che i percorsi da attuare si scontreranno con la cronica assenza di risorse. Il tutto annaffiato dal timore del diffuso disinteresse per le tematiche della disabilità. Unico dato concreto, l’aver fissato la data della prima riunione del Tavolo di lavoro fra il ministero del Welfare e le associazioni, l’ordine del giorno è costituito dai risultati di questa due giorni. Di qui a qualche mese partirà anche l’Osservatorio previsto dalla Convenzione Onu al quale spetterà il compito di vigilare sulle misure da prendere per il rispetto del documento delle Nazioni Unite recentemente entrato in vigore: il sottosegretario Eugenia Roccella ha promesso che «sarà composta da non più di 40 persone e per un terzo sarà composto da rappresentanti delle associazioni».

Dopo la delusione di Torino, le associazioni continuano a mostrare uno spirito collaborativo, così sintetizzato da Superabile: «sanno che “mostrarsi ostili” non paga, ma avvertono che se le promesse non saranno mantenute il mondo della disabilità ha la forza organizzativa di esprimersi in modo diverso dal dialogo cordiale che abbiamo avuto finora».


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