Cultura

Respinto il ricorso, San Suu Ky rimane agli arresti

La leader dell'opposizione contestava la condanna a 18 mesi per aver ospitato un americano

di Redazione

La leader dell’opposizione birmana Aung San Suu Kyi, rimarrà agli arresti domiciliari. Un tribunale del Myanmar ha infatti respinto l’appello contro la sentenza con cui lo scorso agosto il premio Nobel per la pace è stata condannata ad altri 18 mesi di detenzione per aver violato i termini degli arresti domiciliari, avendo ospitato in casa un cittadino americano, John Yettaw.
 
Una sentenza che impedirà alla Suu Kyi, 64 anni, che ha trascorso agli arresti 14 degli ultimi 20 anni, di partecipare alle elezioni che la giunta militare si è impegnata a convocare per il 2010. «L’appello è stato respinto, ma noi faremo ricorso alla Corte Suprema» è stato il commento del legale della leader dell’opposizione, Nyan Win. Alla guida della Lega nazionale per la democrazia la Suu Kyi ha vinto le ultime elezioni che si sono svolte nel paese, nel 1990, ma non le è mai stato permesso di andare al potere.



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