Famiglia

Al via oggi la Conferenza nazionale

Apriranno i lavori Melazzini (Aisla) e la Roccella. Domani intervento di Sacconi. Barbieri (Fish): è finita un'epoca

di Redazione

Apre questa mattina a Torino la terza Conferenza nazionale sulle politiche sulla disabilità. Si comincia con la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, seguito dai saluti del sindaco Chiamparino, del presidente della provincia Antonio Saitta e della regione Mercedes Bresso.

La prima sessione sarà presieduta da Mario Melazzini, presidente nazionale Aisla, con relazione introduttiva del sottosegretario Roccella e lectio magistralis sui “nuovi scenari a seguito della Convenzione Onu” del giudice costituzionale Maria Rita Saulle. Dal pomeriggio, il via ai sette gruppi di lavoro che affronteranno singole tematiche, dalla salute al sostegno alla famiglia, dall’accessibilità all’ambiente, fino agli stati vegetativi.

A chiudere, domani, le conclusioni del ministro Maurizio Sacconi. Assenti a Torino invece i rappresentanti degli altri dicasteri le cui competenze incrociano le tematiche della disabilità: fra gli altri, la scuola, l’economia, il turismo, i beni culturali, le Pari opportunità.

Per l’occasione superando.it ha realizzato una ampia intervista con Pietro Barbieri, presidente della FISH, sul ruolo delle associazioni di disabili. E Barbieri dice: è finita un’epoca. «Bisogna spostare il baricentro e ritornare a costituirsi come movimento di cittadinanza, a tutela dei diritti. Ma attenzione, perché questo non è solo un problema delle associazioni nazionali più grosse. Questo è un problema di tutto l’associazionismo. Anche e soprattutto di quello più piccolo, territoriale.

Tra le nuove forme su cui le associazioni devono riuscire a riflettere c’è la loro capacità di uscire dalla logica di gestire risorse di servizi o di progetti e andare verso la tutela del cittadino consumatore di beni e servizi (erogati dal settore pubblico o meno), e quindi verso la capacità di promuovere la tutela individuale e generale. In tribunale. Se si prendono in considerazione i ricorsi di gruppo, pertanto, s’intende ad esempio la class action. Si tratta di strumenti che tutte le organizzazioni di cittadinanza, di società civile stanno reclamando, perché sono fondamentali per tutelare i cittadini. Altrimenti ci si incunea in dinamiche dalle quali non vi è uscita. L’importanza di questo passaggio è percepita dalla FISH e dalle organizzazioni che la compongono e infatti vi è una precisa strategia sulla quale costruire nuovi modelli».


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