Famiglia

I volontari lombardi bocciano la bozza Giovanardi

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato firmato dai delegati per la Lombardia

di Redazione

È da un paio di anni che si parla di riforma o revisione della Legge 64/2001 che istituì il Servizio Civile Nazionale.
 
In questi ultimi giorni sembra che qualcosa di concreto stia accadendo. Ma cosa esattamente?
 
Noi delegati dei volontari di regione Lombardia intendiamo manifestare il nostro pensiero e porre alcuni quesiti rispetto a quanto abbiamo letto sul sito governo.it “Una Riforma per il Servizio Civile Nazionale”, con la speranza che qualcuno prenda nota e che ci vengano date delle risposte. D’altronde noi, così come tutti i volontari, ex volontari, delegati ed ex delegati di tutte le regioni d’Italia siamo “solo” i principali protagonisti del servizio civile.
 
Il servizio civile ha carattere nazionale, ma ha anche un compito straordinario, non sempre rintracciabile in molti altri ambiti, ossia la riscoperta, o addirittura la scoperta, della propria realtà locale in quanto vivere un anno da volontari in servizio civile, a prescindere che si svolga in un ente pubblico o del privato sociale, significa vivere un anno all’interno della propria “comunità” da cittadini attivi e responsabili. La mobilità dei volontari del Sud al Nord pregiudica questo valore! Questo punto della riforma non risponderebbe a una programmazione territoriale che possa vedere coinvolta in modo partecipato e sussidiario le istituzioni regionali, provinciali, locali, il terzo settore e gli stessi volontari.  
 
Si parla, e si è parlato tantissimo, di scarsità di risorse da destinare al Servizio Civile Nazionale (il taglio dei contributi per far partire un maggior numero di volontari ne è un esempio concreto) quindi viene spontaneo chiedersi, chi sosterrebbe le spese di vitto e alloggio di ragazzi e ragazze che lasciano casa, famiglia e amici per trasferirsi in un’altra città per svolgere servizio civile? Gli stessi volontari? Gli enti ospitanti? Consigliamo “Seconda mano” per dare un’occhiata agli affitti di Milano o Torino o Genova o Bologna…
 
Del resto il problema non è un numero di domande molto più basso al Nord rispetto al Sud, o forse lo era prima. Non a caso per il bando 2009 il numero di domande al Nord è stato altissimo: sono state molto più numerose le domande presentate dagli aspiranti volontari rispetto al numero di posizioni finanziate. Lo strumento della mobilità interregionale andrebbe ripensato in altri termini, con una distribuzione diversa delle risorse e quindi dei progetti finanziati tra Nord e Sud.
 
Altro punto: lo status del volontario. Non riusciamo a scorgere niente di nuovo, che il servizio civile non sia un lavoro per noi è già dato, è necessario qualche chiarimento in più rispetto alle novità che si vogliono introdurre sullo status del volontario.
 
Nel disegno di legge si parla anche di ridefinire il riparto di funzioni tra Stato, Regioni e Province Autonome. Pienamente d’accordo sulle forme di autofinanziamento, ma per ridefinizione delle funzioni ci si riferisce solo a questo o anche a nuovi ruoli? Il concetto di sussidiarietà verticale come verrebbe declinato?
 
Siamo molto soddisfatti per quanto riguarda la possibilità di rivedere l’orario di servizio, la sua articolazione e durata, nell’ottica di favorire le esigenze di coloro che oltre a svolgere servizio civile, studiano o lavorano, proposta che noi delegati dei volontari di regione Lombardia portiamo avanti ormai da qualche anno.
 
Inoltre, riteniamo estremamente positiva la proposta di una contribuzione da parte di tutti gli enti e, soprattutto, l’intenzione di fissare criteri più incisivi per lo svolgimento delle attività di monitoraggio, vigilanza, controllo e verifica della realizzazione dei progetti, al fine di garantire una corretta ed efficace gestione del servizio civile, e su questo punto è doveroso fare appello a tutti i volontari in servizio affinché utilizzino le strumento del monitoraggio in modo coscienzioso.

 

 
I firmatari del comunicato sono i delegati dei volontari in scv della Regione Lombardia eletti nel 2007 e nel 2008:
 
Accardo Rosanna
Bazzigaluppi Paolo
Locatelli Roberta
Megale Sebastiano
Truglio Andrea


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