Non profit

Il toto direttori per «Avvenire». Una scelta in Famiglia (cristiana)?

di Lucio Brunelli

A.A.A. Cercasi nuovo direttore di Avvenire. Requisiti: oltre ad essere un valido professionista deve godere della fiducia dei vertici della Cei e ottenere il placet della Segreteria di Stato vaticana. Proviamo allora ad esaminare i nomi dei possibili candidati e azzardiamo una scommessa. Doveroso iniziare da Marco Tarquinio, attuale direttore ad interim. Vice di Boffo quando è scoppiata la bufera che ha portato alle sue dimissioni, Tarquinio si è presentato ai lettori con un editoriale coraggioso, «Cattiva stampa e video indecenze», in cui criticava il modo in cui i tg Rai e Mediaset hanno coperto l’intero affaire (preoccupatissimi di minimizzare la ferita aperta tra la Chiesa italiana e Berlusconi). Tarquinio rappresenta la continuità con Boffo, questa è la sua forza e insieme la sua debolezza. Altro nome molto ricorrente sugli organi di informazione è quello di Domenico Delle Foglie, attuale portavoce di Scienza e Vita. Anche lui è stato vicedirettore di Boffo, lasciò l’incarico ad Avvenire per organizzare nel 2007 il Family Day. Legatissimo al cardinal Ruini, vale per lui lo stesso discorso fatto per Tarquinio.
Fra gli “esterni” più accreditati spiccano Gianfranco Fabi, direttore di Radio24, Massimo Franco, notista del Corriere della Sera e Alberto Bobbio, caporedattore di Famiglia cristiana. Tutti e tre nomi stimati dalle gerarchie. Se dovessi scommettere punterei però su Bobbio.

BOBBIO IN POLE POSITION?
Piemontese, classe 1959, Alberto Bobbio ha iniziato la sua carriera scrivendo sulle pagine regionali di Avvenire. Nel periodico dei Paolini è approdato nel 1987. E si è subito distinto come inviato di guerra per i suoi reportage dalla Somalia e da Sarajevo. Formatosi nella Fuci, gli è stato sempre riconosciuto un approccio dialogante con le altre componenti della Chiesa italiana. La sua provenienza da Famiglia cristiana potrebbe far storcere il naso ai cattolici di centrodestra. Certo, Bobbio ha le sue idee e sull’immigrazione non ha nascosto le critiche al governo. Ma sia il presidente della Cei Bagnasco sia il segretario di Stato Bertone conoscono il suo equilibrio e la sua ammirazione per Ratzinger. Insomma, si fidano di lui.

ipse dixit
Chi mantiene la capacità di vedere la bellezza, non invecchia mai.

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