Sostenibilità

Nessun intervento concreto su rifiuti radioattivi

La denuncia dell’associazione ambientalista a 17 giorni dal ritrovamento della nave Cunsky sui fondali in Calabria

di Redazione

«Diciassette giorni sprecati». Tanti sono i giorni passati giorni dal ritrovamento della motonave Cunsky sui fondali di fronte a Cetraro, nel Cosentino. «Evidentemente, dal momento che nessun intervento concreto da parte del governo si è verificato né per cercare di fare luce sulla vicenda né per rassicurare, o quantomeno informare, i cittadini calabresi sui potenziali effetti sulla salute legati all’affondamento dei rifiuti radioattivi». È quanto ha denunciato oggi Legambiente, sottolineando che «solo una forte volontà politica può abbattere il muro di gomma».

«La posta in ballo è enorme – ha detto Nuccio Barilla di Legambiente Calabria – si tratta della salute dei cittadini, della salvaguardia dell’ecosistema marino e del futuro di una regione già duramente colpita da altri scempi ambientali. Ma il muro di gomma sembra non incrinarsi mai, nonostante la conferma che con la Cunsky siano stati affondati numerosi fusti contenenti rifiuti radioattivi».

«A tutt’oggi – ha sottolineato il vicepresidente di Legambiente Sebastiano Venneri – non ci risulta sia stato definito un piano di recupero del contenuto della nave, ne’ che sia stato messo a frutto un progetto per l’individuazione degli altri relitti indicati dal collaboratore di giustizia. Francamente, tutto questo appare quantomeno preoccupante».


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