Sostenibilità

Enel: da Greenpeace allarme ingiustificato

«Le emissioni delle centrali sono sotto i limiti e non c'è alcun pericolo di sanzioni all'Italia»

di Redazione

«Quello di Greenpeace è un allarme ingiustificato: le emissioni delle centrali sono sotto i limiti e non c’è alcun pericolo di sanzioni all’Italia». È quanto precisa l’Enel in una nota in riferimento al rapporto pubblicato da Greenpeace sui grandi inquinatori. «Enel, contrariamente a quanto afferma Greenpeace non è un grande inquinatore italiano. Tutte le emissioni delle centrali Enel che possono danneggiare la salute e l’ambiente di chi vive nei pressi degli impianti sono monitorate e ampiamente al di sotto dei limiti di legge», sottolinea il gruppo.

«La CO2 di cui parla Greenpeace, come è noto, non è un inquinante, tanto che»,  prosegue l’Enel, «nessuna organizzazione di tutela della salute al mondo ne ha fissato limiti alle emissioni. La CO2, infatti, è un gas innocuo senza effetti su salute e ambiente, ma è ritenuto responsabile, insieme ad altri gas, dell’effetto serra a livello globale. Per questo l’Europa ha creato un meccanismo che prevede per alcuni tipi di industrie, tra le quali quelle termoelettriche che rappresentano in Italia meno del 30% del totale delle emissioni di CO2, la possibilità di rispettare i tetti stabiliti per l’anidride carbonica, attraverso l’acquisizione di diritti di emissione».

«Tali diritti si guadagnano anche finanziando tecnologie pulite nei paesi emergenti. Perchè lo stesso miliardo di euro investito in Cina o in India, dove il sistema industriale è più arretrato, può produrre una riduzione molto maggiore di CO2 dello stesso miliardo investito in paesi industrialmente maturi. Ed essendo il problema globale, non conta il dove le emissioni avvengono ma il quanto si riesce a ridurne l’ammontare totale. È per questa ragione che di recente Obama ha indicato proprio nel trasferimento di tecnologie avanzate nei paesi emergenti la strada maestra per combattere i cambiamenti climatici. Ed è proprio quello che Enel ha fatto e fa, nel pieno rispetto del protocollo di Kyoto e delle soglie fissate dal’Europa».
«L’allarme di Greenpeace è quindi privo di fondamento da tutti i punti di vista», conclude l’Enel, «non v’è, infatti, alcun pericolo che le emissioni di Co2 dell’Enel possano produrre sanzioni di alcun genere per l’Italia».




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