Politica

Per Tremonti “costa” 800 milioni

Approdata finalmente al Senato la relazione tecnica del ministero dell'Economia. Perplessità tra i senatori

di Gabriella Meroni

È finalmente stata trasmessa alla Commissione Finanze del Senato la relazione tecnica del ministero dell’Economia sulla quantificazione degli oneri del disegno di legge sul 5 per mille, quello che dovrebbe introdurre la misura fiscale stabilmente nel nostro ordinamento. La relazione conferma la stima del sottosegretario Molgora, che era intervenuto sul punto lo scorso maggio, e dettaglia in questo modo:
– gettito per il 2009 complessivo stimato: 161 miliardi di euro
– stima di soggetti sottoscrittori il 5 per mille: 65% dei contribuenti
– stima per il 2009 della quantificazione degli oneri: € 524 milioni (ovvero gettito x 5‰ x 65%)
– Se tutti i contribuenti dovessero firmare il 5 per mille: stima quantificazione degli oneri 806 milioni di euro (elaborazione www.quinonprofit.it)
Scontata la perplessità, a questo punto, del presidente della Commissione Baldassarri, che «ravvisa l’esigenza di delineare le modalità attraverso cui proseguire e concludere l’iter  dei disegni di legge». Cioè: e adesso dove troviamo i fondi? Di seguito il dibattito, che contiene anche alcuni interventi critici sull’idea di Tremonti di ricavare le risorse del 5 per mille 2010 dai proventi dello scudo fiscale.

(486) BARBOLINI e PEGORER.  –  Destinazione della quota del cinque per mille dell’IRPEF a finalità scelte dai contribuenti  
(1366) CHITI ed altri.  –  Disposizioni per la destinazione di una quota del 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a finalità scelte dai contribuenti

(Seguito dell’esame congiunto e rinvio)

            Si riprende l’esame congiunto sospeso nella seduta del 7 maggio scorso.

       Il relatore BARBOLINI (PD) illustra i contenuti della relazione tecnica trasmessa dal Governo sulla quantificazione degli oneri dei disegni di legge in titolo, facendo presente che la loro stima di quantificazione, riferita all’anno 2009, risulta pari a 524 milioni di euro, posto che, in base alle stime dell’Agenzia delle Entrate relativa all’adesione al 5 per mille dei contribuenti, per l’anno d’imposta 2005, il 61 per cento ha espresso la propria scelta: la predetta quantificazione è stata quindi ottenuta incrementando – in via prudenziale – tale percentuale fino al 65 per cento, per poi applicarla al gettito complessivo stimato per il 2009, che risulta pari a 161 miliardi di euro.
           In caso di stabilizzazione dell’istituto e nel presupposto che tutti i contribuenti effettuino la scelta di destinare la quota del 5 per mille, la stima dell’onere massimo risulta invece pari a circa 806 milioni di euro su base annua.
           Atteso il comune orientamento favorevole sinora emerso in Commissione, il relatore ravvisa l’esigenza di delineare le modalità attraverso cui proseguire e concludere l’iter  dei disegni di legge.

            Il presidente BALDASSARRI, poiché la Commissione dispone ora dei dati di quantificazione degli oneri sottolinea che il problema fondamentale è rappresentato dall’individuazione di un’idonea copertura, anche in vista di un eventuale trasferimento dei disegni di legge in sede deliberante. A tal fine, sottolinea che il tema della copertura finanziaria apre un ventaglio di possibilità, tra le quali potrebbe essere presa in considerazione l’ipotesi di attingere in prima battuta, alle risorse derivanti dal rientro dei capitali, pur nella consapevolezza che si tratta di entrate di carattere straordinario.
            Il relatore BARBOLINI (PD) sottolinea l’esigenza di individuare una modalità di  finanziamento del 5 per mille dotata di maggiore stabilità, atteso che l’impostazione sottesa ai due disegni di legge in esame prevede la messa a regime dell’istituto.
            Dopo un ulteriore intervento del presidente BALDASSARRI, in merito ad  ulteriori ipotesi di copertura degli oneri, interviene il senatore LANNUTTI (IdV) , il quale  esprime la netta contrarietà della propria parte politica all’ipotesi di finanziarie l’erogazione del 5 per mille attraverso l’impiego delle risorse correlate all’applicazione dello scudo fiscale, che rappresenta un autentico riciclaggio di Stato. Al contrario sarebbe di gran lunga preferibile destinare a copertura dell’istituto le maggiori entrate derivanti dai risultati della lotta all’evasione fiscale.
            Il presidente BALDASSARRI evidenzia  il carattere ipotetico delle proposte risultando prematuro anticipare temi da affrontare in seguito.
            Il senatore MUSI (PD) richiama l’attenzione sulla circostanza che gli oneri per i quali occorre individuare una copertura non sono direttamente connessi all’erogazione della quota del 5 per mille, ma sono riferibili ad altre spese anch’esse autorizzate per legge.
            Il presidente BALDASSARRI specifica che il meccanismo di devoluzione della quota del 5 per mille comporta comunque minori entrate per lo Stato, e da ciò discende dunque l’esigenza di individuare un’idonea copertura del disegno di legge volto a rendere permanente tale facoltà.
            Il relatore BARBOLINI (PD)  preannuncia la predisposizione di alcune ipotesi alternative di copertura da sottoporre all’esame della Commissione e rinnova con l’occasione la sollecitazione al Governo affinché proceda a erogare i contributi relativi al 2007 agli enti beneficiari, non trascurando l’esigenza di intervenire sulle procedure di assegnazione  delle risorse in modo da evitare inutili appesantimenti burocratici.

 


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