Sostenibilità

Così ho visto le piogge diventare ritardatarie

Voci dall'Africa

di Redazione

Racconti in presa diretta da Uganda e Kenya: i testimoni
del clima del WWF raccontano «Faccio l’agricoltore e da anni ormai posso dire che il clima sta cambiando. Il risultato nella nostra comunità è che abbiamo raccolti più scarsi e minori quantità di pesce nei fiumi e nei laghi. Le piogge che in passato cominciavano in agosto ora arrivano solo a ottobre e sono molto violente, distruttive, accompagnate da venti fortissimi che danneggiano i campi e le case. Inoltre le temperature raggiungono picchi verso l’alto o verso il basso, con conseguenze per la salute di tutti. Non sono rari i casi di polmonite quando fa molto freddo e il caldo-umido ha portato malaria e colera?». Così racconta Mugaaju Asman, 50 anni, dal villaggio Chayanja in Uganda, ultima testimonianza pervenuta alla campagna «Testimoni del clima» del WWF, che in soli cinque anni di vita ha raccolto oltre 100 casi, con il coinvolgimento di più di 50 Paesi. Una vera comunità del clima che disegna sulla mappa del globo una trama di storie che raccontano in diretta l’aumento della temperatura media globale e le conseguenze sulla vita quotidiana di gente comune. Da Giappone, Cina, Mongolia a Stati Uniti, Canada, Argentina passando attraverso la gran parte dei Paesi europei e molti Paesi africani, dalle regioni artiche dell’estremo Nord fino all’Antartide, uomini e donne lasciano traccia – con testimonianze scritte, video o foto – di cambiamenti climatici e del loro impatto osservato nel corso degli anni: siccità, temporali improvvisi, sparizione di tratti di coste, scioglimento di ghiacciai, variazioni irreversibili dei regimi delle piogge, sbiancamento di barriere coralline, profonde variazioni nei cicli stagionali.
«La campagna “Testimoni del clima” dà un volto umano ai cambiamenti climatici», racconta Claire Carlton, responsabile del programma per il WWF internazionale. «Il clima in altri termini esce dai consessi internazionali, dai dossier, dai libri di scienza e si fa scomoda verità».
In Africa, un continente duramente colpito dall’impatto dei cambiamenti climatici, la campagna del WWF ha finora raccolto le storie di otto testimoni distribuiti tra Uganda, Tanzania, Kenya, Ghana. In questa parte del mondo il riscaldamento globale si traduce drammaticamente in povertà e fuga da malaria, siccità, mancanza di cibo, inondazioni. Eppure da qui arrivano progetti di adattamento che sono una risposta coraggiosa di intere comunità pronte a lavorare per “correggere” i guasti provocati dal riscaldamento globale.
«Ho capito di dover agire per salvare la mia attività di agricoltore, così sono diventato membro di un’organizzazione il cui scopo è salvare il fiume Mara dalla siccità. Questo bacino è fondamentale per la nostra comunità e il futuro dei nostri campi. Stiamo anche aiutando gli agricoltori a recuperare suolo fertile e umido. Nella mia azienda è stato avviato un progetto pilota con coltivazioni a terrazza e piante capaci di trattenere acqua il più possibile. È necessario trovare forme di adattamento ai cambiamenti climatici. Noi siamo consapevoli della gravità della situazione e agiamo di conseguenza per quello che è nelle nostre forze», racconta Joseph Kones, del villaggo Kabaruso in Kenya.


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