Famiglia
il B&B che fa crescere diventa sempre più grande
Prosegue il successo della post comunità del Cam di Milano
Sei anni di attività, 220 famiglie, 25 ragazzi accompagnati verso l’autonomia, 8 ancora “in famiglia”: sono i numeri del progetto Bed&Breakfast Protetto del Centro ausiliario problemi minorili. Un’esperienza che richiama le amministrazioni e i servizi sociali. Perché i ragazzi in uscita dalle comunità educative non siano abbandonati al loro destino.
Sarà festeggiata con un libro (Ospitalità familiare e nuovi bisogni sociali ed. Franco Angeli) e un convegno («Tempo di crisi e nuove soluzioni per ragazzi in difficoltà»), l’8 ottobre, a Milano, la fortunata esperienza che il Cam di Milano ha realizzato con un gruppo di ragazzi in uscita da istituti minorili.
La formula Bed&Breakfast Protetto «ha rappresentato una sfida vincente per la sua particolare capacità innovativa», spiega il professor Fabio Sbattella, psicologo e responsabile scientifico del progetto. «Siamo partiti dalla necessità di accompagnare i giovani vicini alla maggiore età che, in uscita da comunità, faticavano a inserirsi nella vita e nel mondo del lavoro. Ragazzi fragili, ormai adulti, inadatti a un affido tradizionale. La risposta è stata un’accoglienza più “leggera” dal punto di vista educativo e affettivo, quella di un B&B protetto, in cui potessero iniziare un cammino di autonomia nell’ambito di una famiglia appositamente formata».
I 25 ragazzi già usciti dal circuito (in prevalenza minori stranieri non accompagnati), si sono tutti inseriti nella società con una casa e un lavoro (il Cam fornisce a ciascuno di loro una borsa lavoro). «Le famiglie che hanno sperimentato i due anni di ospitalità con questi ragazzi si sono già tutte proposte per rifarlo», sottolinea Franca Colombo, responsabile del progetto. Tutto bene, dunque? «Be’, ci sono state parecchie sorprese», prosegue. «Perché se da un lato le famiglie disponibili sono state tantissime, più bassa è stata la risposta dei servizi nella segnalazione dei ragazzi da seguire».
Il motivo è, neanche a dirlo, economico. «Appare più semplice far raggiungere la maggiore età a un ragazzo in una comunità, e lasciare che poi se la cavi da solo». Ma il “cavarsela”, per molti ragazzi, soprattutto stranieri soli, spesso significa entrare nei circuiti dell’emarginazione e della microcriminalità. «Con costi socio-sanitari molto più alti di quello che costerebbe un biennio al B&B Protetto», sottolinea Colombo. La spesa mensile del B&B a carico dell’amministrazione è pari a 1.300 euro al mese (di cui mille assegnati alla famiglia ospitante), meno della metà di un costo mensile in comunità. Il Cam offre la cornice del percorso: famiglia formata, educatori, psicologi, borsa lavoro per il ragazzo. Ai servizi resta solo la segnalazione del candidato ideale, aspetto che «ci auguriamo possa migliorare e rodarsi meglio sia con l’amministrazione che con i singoli operatori». Il B&B Protetto è una soluzione che interessa ora anche altre città: i volontari del Cam l’hanno già illustrata a Perugia e Bolzano, poi andranno a Cagliari e Jesi. Intanto, a Milano, a gennaio partirà un corso di formazione per le famiglie ospitanti: il B&B Protetto è pronto a ripartire.
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