Formazione

Educatori non stop Ecco il nostro segreto

L’esperienza dei genitori della materna Zolla

di Redazione

L?occasione magari la fornisce qualche istituto gestito da religiosi, costretto a chiudere i battenti, per crisi di vocazioni o per difficoltà economiche. Ecco allora mamme e papà che si organizzano, costituiscono cooperative e si ritrovano a gestire, con crescente entusiasmo, l?istruzione dei propri figli. Doppiamente educatori, insomma. Una tendenza che cresce in molte parti d?Italia, come conferma Mario Mauro responsabile della Federazione opere educative della Compagnia delle Opere: «È nata così la maggior parte delle nostre scuole che, da Milano a Catania, sono ormai più di 250». E sono sempre di più i genitori che cercano gli uffici milanesi della CdO per sapere ?come si fa?: «Qualche giorno fa mi ha telefonato un gruppo di genitori da un paesino friulano», racconta Mauro, «chiedevano informazioni su come istituire una scuola familiare». Storie che si ripetono, sull?esempio e il successo dei primi genitori pionieri. È il caso della Zolla di Milano, una delle prime scuole materne ed elementari autogestite, nata nel 1975. «Eravamo otto famiglie con altrettanti bambini», ricorda Mariella Senn che ne è stata la direttrice fino allo scorso anno. Genitori decisi «a portare fino in fondo la propria responsabilità di educatori». Li univa una salda amicizia e l?esperienza educativa vissuta al liceo Berchet con don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione. A muoverli un?idea ?non asettica? di scuola: «Al contrario», spiega la Senn, «la scuola ha le sue radici nella società. È uno strumento al servizio di una comunità». Le otto famiglie del quartiere di Porta Romana si sentivano un pezzetto di questa vita e avevano le loro idee su come crescere i figli e come va il mondo. «La questione importante non è, oggi come allora, un discorso su pubblico-privato», osserva la Senn, «ma di chi è la scuola». E per quel gruppo di famiglie milanesi la scuola era di chi la faceva. Desideravano per i propri figli un?educazione forte, «qualcosa che incidesse nella loro vita, non un parcheggio». Una scuola dove il legame con la famiglia non fosse formale: «Solo così la scuola diventa forte», dicono alla Zolla, ricordando ciò che è riconosciuto da tutti gli studi sociologici: nei Paesi dove il rapporto scuola-famiglia è significativo la scuola è più forte, l?educazione più incisiva e i ragazzi vivono meglio. «Attenzione: non vuol dire che i genitori insegnano», avverte Mariella Senn, «ma che condividono un?ipotesi di vita e di cultura dentro la quale gli insegnanti hanno tutta la libertà di essere e di lavorare». Una storia bella e faticosa: «Facevamo di tutto: una di noi si mise a fare il direttore; tutti, a turno, pulivamo le classi. E poi abbiamo costruito una mensa», ricorda. Solo molti anni dopo, infatti, è arrivato il servizio-mensa comunale allo stesso prezzo delle altre scuole. Una storia ricca di solidarietà, perché la scuola decise, da subito e a costo di enormi sacrifici economici, di aprirsi ai bambini portatori di handicap: «Le famiglie, tutte insieme, pagarono gli insegnanti di sostegno». Oggi la Zolla è una scuola materna ?autorizzata? e un?elementare ?parificata?. La frequentano più di 600 bambini. Una decina sono quelli con handicap. Da questa esperienza è nata la San Tommaso Moro, scuola media ?legalmente riconosciuta? e ideale proseguimento della Zolla. E quando i figli hanno terminato l?intero ciclo, ci sono genitori che decidono di restare in cooperativa e aderire all?Associazione amici, che cerca di sostenere economicamente l?istituto. Persone che sentono il bisogno di ringraziare per l?esperienza fatta. Come sostiene una coppia di genitori il cui figlio ha terminato la scuola il giugno scorso: «Lui è cresciuto, ma siamo cresciuti anche noi». Carta d’identità Nome      Compagnia delle Opere Telefono      02/6886232 Anno di nascita       1986 Forma sociale      Cooperative, società Diffusione       Nazionale (oltre 200) Alunni      30 mila Insegnanti         1500


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